Parla il consigliere delegato ai lavori pubblici: «La fontana? E’ uno scempio! Ho chiesto alla giunta di provvedere. Novità in arrivo anche per Alvanite, fiume Sabato, parco Acacie e ponte Filande»
Delegato Antonacci, Atripalda appare se non abbandonata quanto meno “sgarrupata”.
Leggendo gli ultimi numeri de “il Sabato” sembra che l’Amministrazione sia ferma, ma non è così.
Una costante di questa Giunta, tra attività apparente e concreta…
Sì, pecca in termini di informazione all’esterno, ma il lavoro che stiamo facendo è immane. A differenza di altri che producevano progetti e poi occorrevano anni per provare ad arrivare a un finanziamento e quindi realizzare l’opera, abbiamo accorciato decisamente i tempi.
Ad esempio?
Mi viene in mente la Masi. A marzo 2018 abbiamo iniziato la progettazione, ora siamo vicini alla gara d’appalto. Siamo riusciti in soli due anni a fare un progetto ex novo, a partecipare al bando e ad avere il finanziamento (6 mln €). Per fine giugno inizio luglio potremo affidare la gara.
Un grande risultato, quindi?
Sì, invece di sbandierarlo ai quattro venti abbiamo preferito chiuderci per 2-3 anni a lavorare di gran lena non solo per progettare, ma per realizzare, cosa ben diversa. Tutto il lavoro politico cade sull’Ufficio tecnico comunale che porta avanti i progetti con grande dedizione e caparbietà, parliamo di circa 20 milioni intercettati.
E le altre scuole?
Per la Mazzetti c’è un progetto definitivo grazie a un finanziamento del Ministero dell’Istruzione. Per la Adamo abbiamo affidato la progettazione per adeguare il plesso. A breve verrà affidata la gara per la Pascoli, un progetto vecchio dell’era Laurenzano, che abbiamo rivisitato e grazie ai fondi del Ministero dell’Ambiente è pronto a partire.
Quindi state bruciando i tempi?
In gran parte dei casi un’amministrazione in un quinquennio riesce a progettare una serie di opere, nel secondo mandato si vede cosa si riesce a mettere in pratica. Noi invece siamo stati capaci sia di progettare che di rendere cantierabili molti lavori, in circa quattro anni.
Uno dei cantieri che pare eterno è quello del fiume.
Proprio qualche giorni fa è stato fatto un sopralluogo tecnico. Non appena il corso del fiume risulterà sicuro per il transito dei mezzi ecc. si ripartirà con i lavori per chiudere il primo step nel mese di giugno.
Perché tutti questi ritardi?
Faremmo bene a ricordare come siamo partiti e a cosa siamo arrivati. Il progetto era solo sulla carta, noi lo abbiamo verificato e riadattato insieme alla Provincia. 7-8 mesi li abbiamo persi per il ritrovamento di una tubatura interrata in cemento e amianto lungo via Gramsci e via Fiume. Ha causato diverse lavorazioni aggiuntive, oltre al tempo perso, perché la messa in sicurezza ha necessitato molte accortezze. Un buco iniziale che ovviamente ha gravato sul prosieguo.
Poi è arrivato anche il Tribunale…
Sì, e fa parte di quelle cose non preventivabili. Fortunatamente visto l’interesse pubblico dell’opera abbiamo avuto la possibilità di proseguire. Insieme con la Provincia ci siamo spesi molto affinché il lavoro fosse portato avanti.
Passiamo al Fenestrelle: quanto bisogna aspettare per la sua messa in sicurezza?
Fino al 6 agosto 2018 – la prima tremenda alluvione – nulla era stato mai fatto per il ponte delle Filande. L’8 il sindaco fece pressione alla Provincia affinché fosse individuata una somma necessaria a risolvere una questione che ha attanagliato per anni la zona. Non solo, abbiamo chiesto agli altri comuni come Monteforte, Mercogliano e Avellino di creare una task force che monitorasse le sponde di tutto il corso fluviale, visto che tutto finisce inevitabilmente nell’imbuto di Pianodardine. Il problema nasce a monte.
Gli espropri a che punto sono?
Sono andati a buon fine sia su Atripalda che Avellino.
Rimanendo in tema di idraulica, che mi dice delle periferie non urbane?
Parliamo di zone per anni profondamente abbandonate. Stiamo mettendo mano alla sistemazione idrogeologica di Vallone Testa, fosso Orto dei Preti, oltre al rischio frane di cupa Lauri, via San Gregorio, la bretella di collegamento con la S.P.246 e via cupa dei Sarno. Tutto questo grazie a 2,5 mln € ottenuti dal Ministero dell’Interno. Nessuno prima era riuscito ad intercettare fondi dedicati a questo, interventi sempre annunciati ma mai affrontati. Noi siamo riusciti a farlo in poco più di tre anni, mi pare una vittoria per la messa in sicurezza di aree molto grandi della città.
Un lavoro efficace, quindi. Non venisse riconfermata l’amministrazione…
Ne godrà chi verrà dopo. Intanto i cittadini delle periferie si ritrovano con opere attese da venti anni. Penso all’allargamento di c.da Savoroni. Fra 15 giorni ci riuniremo con gli abitanti per la cessione volontaria dei terreni per far partire il cantiere.
Che servizi mancano ancora?
É assurdo dirlo, ma nel 2021 non c’è ancora un sistema fognario. Proprio ieri è stato firmato un contratto dall’Alto Calore su nostra pressione per le fognature di c.da Pietramara. Così come abbiamo fatto a c.da Fellitto e p.zza Sparavigna.
Torniamo a valle. Cosa ci dice su via Appia e il passaggio a livello?
Il Sindaco si è speso moltissimo per questa vicenda, in prima persona. Abbiamo avuto diversi incontri a Napoli con i dirigenti di RFI e la Regione, e la cosa sta andando avanti. L’elettrificazione è necessaria e aumenterà ovviamente tutto il transito su Atripalda, sia verso Salerno che verso Benevento. La questione del passaggio a livello non è di poco conto, abbiamo proposto diverse soluzioni, attendiamo le decisioni che verranno prese.
Molte strade sono in gran sofferenza…
C’è quasi mezzo milione che useremo per la sistemazione delle strade, via Appia alta, via De Nicola, via Tufara, Maddalena, per asfalto cunette e caditoie, penso a via Tripoli nel centro storico. Speriamo nella clemenza del meteo.
Ad Alvanite resiste il quartiere, ma non si vede ancora il laboratorio…
Siamo prossimi alla riunione finale con la ditta aggiudicataria. Un lavoro da 8mln €, 4 pubblici e 4 privati. Per la manutenzione degli altri stabili stiamo valutando Sismabonus ed Ecobonus, che non sono di facile attuazione come qualcun altro va sbandierando.
Il quarto lotto di Parco Acacie che fine ha fatto?
A brevissimo partirà, nelle more della disponibilità del comune verrà chiuso prima dell’estate. Questo vale anche per la tutela arborea.
Il mercato è lì per rimanervi a questo punto?
Non mi pare, ma vediamo che succede. Intanto abbiamo garantito il suo svolgimento, cosa che Avellino non è riuscita a fare, garantendo dei posti di lavoro e una funzione di calmiere dei prezzi in un periodo così pesante per tutti.
È così difficile sistemare la fontana in piazza?
È in condizioni indecenti, è vero. Ho chiesto in prima persona alla Giunta con un progetto dedicato di individuare fondi per risolvere questo scempio.
La villa e la biblioteca sono chiuse da un anno…
Mancano piccoli lavori di sistemazione per trasferirvi l’Informagiovani. All’esterno a breve lavoreremo sull’anfiteatro, è già appaltato, ma ci vuole un lavoro certosino. Mi rendo conto che c’è molta attesa per questo luogo, vogliamo restituirla nella sua interezza.