Ultimatum delle ditte di mangime, i volontari dell’Aipa si rivolgono al sindaco. Nessuna novità nemmeno per il Servizio Civile
Ancora in emergenza il canile comunale. La delegazione atripaldese dell’ “A.I.P.A” (Associazione italiana protezione animali) ha denunciato tramite i social il mancato pagamento da parte del Comune delle rette mensili e di conseguenza il mancato pagamento ai fornitori del cibo per gli animali: «Giro al Sindaco di Atripalda, proprietario dei randagi ospiti del canile comunale, l’ultimatum consegnatomi pochi minuti fa dal fornitore dei mangimi del Valleverde che, da 30 mesi, non riceve nessun pagamento per la pappa che regolarmente, fino a stamattina, scarica presso il canile comunale. Non aggiungiamo altro, lo squallore che questa vicenda ha assunto ci obbliga a invitare pubblicamente l’attuale Amministrazione Comunale a onorare i fornitori che non hanno mai abbandonato i cani ed i volontari».
La vicenda è stata già affrontata qualche mese fa e da allora sembrerebbe che nulla sia cambiato. In pratica l’A.I.P.A ed il Comune stipularono una convenzione con la quale l’Ente affidò all’associazione la gestione del canile comunale elargendo un contributo annuo di 45.000 euro (ovvero 3.750 euro al mese), sufficienti per acquistare il cibo e prendersi cura nel migliore dei modi dei circa 200 cani attualmente “residenti” ad Atripalda, e che ricordiamo di proprietà del sindaco. L’attuale primo cittadino, però, dalle colonne della nostra rubrica “Il Sindaco risponde” affermò che «il Comune non ha più versato le quote previste dalla convenzione con l’associazione che si occupa del canile comunale da quando, circa due anni fa, la convenzione terminò e non ci si preoccupò di rinnovare le modalità di affidamento della struttura o del servizio». In ultimo però assicurò tutti dichiarando che «stiamo predisponendo un nuovo affidamento della struttura per i prossimi anni, così da rientrare in una fase ordinaria di gestione».
Il canile, inoltre, anche questa settimana ha dovuto fare a meno dei dodici volontari selezionati nel progetto di servizio civile che avrebbero dovuto dare un sostegno alla struttura (così come indicato dal bando) ed invece in queste due settimane sono stati impiegati presso altri uffici comunali.