Nel 1946 gli italiani furono chiamati a votare quale forma di stato dare al Paese
Tutti sanno che il 2 giugno è festa nazionale, ma non molti si ricordano esattamente perché questa data è così significativa, e come negli anni sia stata prima “declassata” e poi “ripristinata” la festività. Il 2 giugno, è il giorno in cui è nata la Repubblica italiana, diventata tale nel 1946 dopo che, dall’unità d’Italia del 1861, l’Italia era una monarchia. Il 2 giugno 1946, infatti, ci fu la prima chiamata ad un voto davvero democratico, nel senso letterale del termine, con un referendum – tanto importante quanto troppo spesso “dimenticato” – che riguardava proprio questa “trasformazione”. Il 2 e 3 giugno 1946 si tenne quindi un referendum istituzionale con il quale gli italiani scelsero quale forma di Stato dare all’Italia: repubblica o monarchia. Oltre 24 milioni di persone votarono, per la prima volta a suffragio universale, e la maggioranza scelse la repubblica (il 54,3%, non esattamente una vittoria schiacciante come molti pensano). In ricordo di quell’evento straordinario, un vero e proprio spartiacque nella storia del Paese, il 2 giugno divenne Festa della Repubblica italiana: la prima celebrazione ebbe luogo l’anno successivo, ma la decisione di farne una Festa Nazionale risale al 1949.
Gli antefatti storici
Per capire il significato della Festa della Repubblica, è utile ripercorrere brevemente i passaggi chiave che portarono al referendum:
Una festa “mobile”
In realtà, in questi 74 anni, la festività è stata soggetta a “modifiche”. Nel 1963 venne spostata al 4 novembre, giornata delle Forze armate, a causa delle gravissime condizioni di salute di Papa Giovanni XXIII. Nel 1976, a seguito del terremoto in Friuli, la festa venne annullata. La festività venne poi “declassata” dal 1977 al 2001. Negli anni ’70 infatti, a causa della crisi economica, la Festa della Repubblica venne spostata, per legge, alla prima domenica del mese, “eliminando” così il giorno festivo. La festività venne ripristinata nel novembre del 2000 dal secondo governo Amato, che raccolse l’invito dell’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, tornando, dall’anno seguente, ad essere una festa con data fissa.
Le celebrazioni
Niente parata tradizionale con la folla assiepata ai Fori Imperiali della Capitale. Le norme anticontagio del coronavirus che saranno adottate dal governo Conte con il graduale superamento del lockdown dopo il 4 maggio renderanno impossibile la sfilata del 2 giugno.
Concetta Tomasetti