4 novembre: la Guerra attraverso gli occhi dell’innocenza


Il futuro è nelle mani delle nuove generazioni che imparano dagli errori dei loro avi

(foto Sabino Battista)

(foto Sabino Battista)

Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini. Così diceva Dante Alighieri e non si sbagliava perché attraverso gli occhi dei fanciulli si può guardare molto più lontano degli adulti. La celebrazione del 4 novembre ha lasciato gioia nei cuori degli atripaldesi proprio grazie alla presenza degli alunni dell’Istituto Comprensivo “De Amicis-Masi”, che, con la loro purezza, hanno reso il ricordo della Grande Guerra assassina un momento di riflessione pacifica.

Parlare di Conflitto Mondiale attraverso la pace è il modo più intelligente di approcciarsi ad un problema non solo passato, ma piaga contemporanea. I massacri, la violenza, la morte sono all’ordine del giorno e spesso, a pagarne le conseguenze, sono proprio i più piccoli, che nonostante ingenui, godono la vita in ogni suo respiro senza rimorsi o crudeltà. Gli interventi di mercoledì scorso hanno dato una forte scossa al muro del male perché l’innocenza non ha partito politico, non ha paura del diverso, non concorre per la fama. L’innocenza ha l’arma del gioco: lo svago per esercitare il corpo e la mente. Giocare è un continuo allenarsi contro le avversità della vita.  Perso il gioco, perso lo scudo protettivo.

Ed ecco che il ricordo dei Combattenti, dei Mutilati e Invalidi di guerra, dei Caduti diventa musica attraverso flauti e voci bianche. Ed ecco che il buio dell’Internamento diviene una preghiera recitata in piazza Umberto I che fa eco al mondo.

Gli alunni insieme ai loro insegnanti hanno pensato proprio a tutti: per chi avesse perso questo stupendo dialogo dal vivo con la memoria clicchi qui http://www.icatripalda.gov.it/wp-content/uploads/2015/11/4-novembre-2015.pdf .



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