Nel giro di pochi giorni la situazione è precipitata. E Atripalda non fa eccezione. La quasi totalità dei cittadini è praticamente prigioniera in casa da alcuni giorni nella speranza che il coronavirus resti… fuori dalla porta. E, purtroppo, rispetto alla scorsa settimana, oltre che a fare i conti con una serie di misure sempre più stringenti e soffocanti, bisogna registrare l’inevitabile arrivo del terribile virus anche nella nostra provincia con il contagio di oltre una dozzina di irpini, per la maggior parte arianesi.
La nostra città finora ha reagito complessivamente piuttosto bene, tranne rare eccezioni è riuscita ad adeguarsi abbastanza velocemente alle mutate necessità, grazie ad un tessuto sociale sano e ad una fitta serie di iniziative. L’Amministrazione comunale nel suo complesso, le due parrocchie cittadine ed alcune associazioni in particolare hanno fatto in modo che i cittadini non si sentissero mai soli, sorretti e accompagnati nell’affrontare una situazione assolutamente inedita, piena di insidie e di paura. In pochi giorni sono state attivate una serie di contromisure come la disinfezione delle strade, la sanificazione degli uffici comunali, l’attivazione di un numero di emergenza e di un numero verde, l’inasprimento dei controlli sugli spostamenti che hanno indotto fiducia.
Resta il dato poco verificabile delle persone in “isolamento fuduciario”, cioè chiuse in casa per due settimane senza poter avere alcun contatto con l’esterno perché a loro volta arrivate potenzialmente a contatto con persone positive al coronavirus. E i prossimi giorni non saranno certamente più facili, ma solo dimostrando prudenza e senso di responsabilità sarà possibile contenere la pandemia, in attesa che la situazione si normalizzi quanto prima.