Il primo cittadino: «La resistenza della nostra comunità oggi, ci ridarà la normalità domani, ma dobbiamo capirlo tutti senza eccezioni, in questa lotta siamo tutti nella stessa barca, è una sfida che non ammette defezioni»
Cari Atripaldesi,
stiamo tutti vivendo giorni difficili, sempre più pieni di angosce, incertezze, paure.
Un nemico giunto all’improvviso sta cambiando le nostre vite, come nel resto del mondo, non sappiamo fino in fondo quanto sia pericoloso né quanto durerà. Ma ci sta imponendo di riorganizzarci giorno per giorno, costringendoci ad imparare in fretta cosa fare, a trovare dentro di noi la forza per andare avanti e non fermarsi.
So bene che nelle ultime settimane, ogni giorno, tutti i giorni vi abbiamo chiesto di rinunciare ad un pezzo della vostra libertà, quotidianità, serenità e felicità. Dopo la chiusura delle scuole abbiamo lentamente chiuso tutto.
Ad ogni chiusura riecheggiava il vostro sacrificio e lo sforzo che vi chiedevamo. Non è stato facile, non lo è stato nemmeno una volta.
Ed è per questo che voglio cominciare con un grazie, che per oggi è solo morale ma che sarà fattivo quando tutto questo sarà passato, perché passerà, deve passare per forza.
Voglio ringraziare ognuno di voi, in primis i commercianti, le imprese, a cui è stato chiesto lo sforzo più grande, quello di abbassare la saracinesca a data da destinarsi chiedendo loro il sacrificio più grande a servizio del bene comune. A loro voglio dire che Atripalda non dimenticherà questo sacrificio e che presto, molto presto, ci rivedremo tutti nelle vostre botteghe, che saranno privilegiate perché avremo un favore da restituirvi.
Un grazie va alle forze dell’ordine, carabinieri, ed alla nostra polizia locale, protezione civile e volontari tutti, coordinati con determinazione ed efficacia dal comandante Giannetta e dalla consigliera De Vinco, per il vostro spirito di abnegazione e altruismo.
Vi ringrazio perché ricordate alla nostra comunità che siamo persone capaci di ogni forma d’amore e di solidarietà.
Ringrazio le famiglie, bambini e ragazzi, che non vanno a scuola da giorni. Vi ringrazio come genitori e ringrazio tutte le madri e i padri. Vi ringrazio perché guardando i vostri figli, in preda ai vostri pensieri, andate avanti e gli mostrate come si va avanti, perché loro sono la generazione che verrà, alla quale auguriamo di non vivere mai più da adulti un tempo come questo, ma anche di custodire il ricordo di come nella loro famiglia, insieme ai loro affetti, sono usciti da questo periodo.
Penso ancora di più alle famiglie che hanno familiari in particolari condizioni di difficoltà, come sempre tocca loro moltiplicare sforzi e determinazione per andare avanti.
Vi ringrazio perché quella che oggi può essere rabbia, insoddisfazione, so che presto sarà voglia di ricostruire, di ricominciare. E anche allora le istituzioni comunali vi saranno ancora vicine per ripartire insieme.
Ringrazio i nostri parroci, Don Fabio e Don Ranieri, che fanno di tutto per aiutarci a trovare il conforto e la speranza di cui tutti abbiamo bisogno.
Ringrazio ancora di più, ed a nome dell’intera Atripalda, gli operatori della sanità: medici, infermieri, operatori, appartenenti alla nostra comunità, che giorno e notte, instancabilmente, continuano a lavorare per garantirci l’assistenza di cui abbiamo bisogno, accettando il rischio pur di servire gli altri.
Agli anziani dico di farsi forti dell’affetto dei propri cari, dei servizi che eroga il Comune, del lavoro che è attivo a cura della nostra rete di volontariato, ma state a casa il più possibile, tutti i nostri sforzi sono rivolti soprattutto a voi, proteggetevi.
Grazie ad ognuno di voi perché state agendo consapevoli dei rischi, grandi, che corriamo tutti e quindi vi state comportando di conseguenza.
La resistenza della nostra comunità oggi, la nostra caparbietà, sconfiggerà il virus e ci ridarà la normalità domani, ma dobbiamo capirlo tutti senza eccezioni, in questa lotta siamo tutti nella stessa barca, è una sfida che non ammette defezioni.
Al momento abbiamo una sola arma, che è davvero efficace soltanto se la usiamo tutti insieme: restare a casa e distanti dalle altre persone, non c’è altro da fare.
Vi saluto tutti e vi lascio da leggere una frase che mi auguro, in questo momento, possa darci conforto:
“Un giorno tu ti sveglierai e vedrai una bella giornata. Ci sarà il sole, e tutto sarà nuovo, cambiato, limpido. Quello che prima ti sembrava impossibile diventerà semplice, normale. Non ci credi? Io sono sicuro”.
Il vostro Sindaco,
Giuseppe Spagnuolo