Le indagini partite nel 2018 da un esposto presentato da alcuni genitori hanno escluso responsabilità penali a carico del sindaco, del consigliere delegato e dei tecnici comunali
L’inchiesta sulla sicurezza dei plessi cittadini è stata archiviata e con essa le indagini a carico del sindaco Giuseppe Spagnuolo, del consigliere comunale Salvatore Antonacci (entrambi difesi dall’avv. Nello Pizza) e dei geometri Felice De Cicco e Alfredo Berardino (entrambi difesi dall’avv. Gaetano Aufiero), relativamente ai reati inizialmente contestati dalla Procura della Repubblica di Avellino di Omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina e Rifiuto di atti d’ufficio e Omissione in concorso.
Il Giudice per le indagini preliminari, dott.ssa Francesca Spella, infatti, ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura in base alle conclusioni della consulenza tecnica d’ufficio affidata all’ing. Agostino Goretti, membro del Dipartimento di Protezione civile di Roma, incaricato di effettuare una perizia sulla sicurezza della scuola media “Masi” di via Pianodardine e sulla scuola dell’infanzia “Adamo” di via San Giacomo, finalizzata all’accertamento del rischio sismico dei due plessi sollecitato da un gruppo di genitori all’esito delle verifiche effettuate nel 2017 dal Dipartimento di Ingegneria dell’Università del Sannio.
Quelle conclusioni, in estrema sintesi, riportavano che per la “Masi” «la capacità della struttura per le azioni sismiche previste dalla normativa vigente appare insufficiente non solo per le carenze di resistenza dei singoli elementi strutturali, ma anche per una concezione e organizzazione strutturale completamente avulsa dai criteri di progettazione sismica», mentre sia la “Adamo” che la “Mazzetti” «presentano un’organizzazione strutturale molto carente in termini di prestazioni sismiche».
Il super perito, in particolare, ha dovuto verificare se, considerate le condizioni strutturali dei due edifici scolastici, esisteva il rischio per l’incolumità delle persone e se, eventualmente, l’Amministrazione comunale e gli uffici competenti avessero fatto ciò che avrebbero dovuto fare per evitarlo.
“L’attività investigativa svolta – si legge nel decreto di archiviazione datato 21 ottobre 2021 ma notificato al Comune il 24 gennaio scorso – consente di escludere ragionevolmente ogni responsabilità penale in quanto non sussistono elementi sufficienti per configurare a carico degli indagati i reati contestati. L’accertamento peritale del consulente designato dal giudice ha escluso, con riferimento ai carichi verticali, la ricorrenza del pericolo di crollo o rovina degli edifici scolastici Masi e Adamo, ha escluso un obbligo immediato di intervento, condizionato all’adozione di misure di limitazione dell’uso delle strutture, ha ritenuto assolto l’obbligo di programmazione da parte del Comune con l’inserimento di interventi di adeguamento nel Programma triennale delle opere pubbliche ed ha indicato una serie di interventi eseguiti dal Comune per la riduzione del rischio sismico dei due istituti. In relazione, infine, al reato di omissione di atti d’ufficio è da ritenersi insussistente l’elemento soggettivo del reato (assenza di dolo, ndr.)”.