La 15enne è arrivata fra le prime alla selezione della vetrina nazionale che lancia giovani cantanti
Tra i 101 finalisti arrivati a Sanremo per giocarsi al possibilità di entrare di diritto nell’olimpo della musica italiana, c’era anche la giovanissima Simona Fusco, appena 15 anni studente del Liceo Artistico di Avellino. La giovanissima figlia dello stimato funzionario di banca Antonio Fusco e nipote di Fabio Fusco per anni presidente de l’Indipendente, è arrivata ad un passo dal sogno, ma con tanto merito ha suscitato interesse tra i talent e gli organizzatori.
La giovanissima accompagnata, dalla bravissima maestra e vocal coach Angela Ruggiero, è arrivata a Sanremo dopo una durissima selezione partita in primavera e che l’ha vista protagonista sui palchi dei festival organizzati in regione, tra i quali Telese Terme, Marcianese, Guardia Sanframondi, Sala Consilina, Paestum ed altri. La Ruggiero in questi ultimi anni non ha sbagliato nemmeno un colpo portando in finale a Sanremo cantanti in erba che hanno convinto le giurie come Alessia Mazzariello di Sala Consilina, Alessia Tizzani di Pietralcina ed anche Yasmin Corrado di Atripalda che l’anno scorso ad appena 12 anni ha commosso i giudici nella città dei fiori. Il fiuto di Angela Ruggiero ha trovato conferma nella squadra di giovani presentati a Sanremo compresa la nostra Simona Fusco che si esibita in diversi brani per finire l’esibizione in finale con una libera e fresca interpretazione del famoso brano di Domenico Modugno “Nel Blu dipinto di Blu”, premiato con un punteggio di 22 dai giudici che hanno poi premiato come prima assoluta Maria Castaldo con un punteggio di 24.
“Sono felicissima, dice raggiante Simona, per il risultato conseguito, arrivare in finale tra le prime è un sogno, pensare che tutto è partito per gioco quando ero una bambina. A me piace esibirmi, cantare ed interpretare le canzoni. Grazie all’organizzatore Fabio Facci ed alla maestra Angelo Ruggiero della opportunità che mi hanno dato. So che devo lavorare tanto e migliorare ed avere maggiore padronanza del palco, ma non mi spaventa, perché amo cantare”.
Roberto Renzulli