Dopo diversi sopralluoghi sono intervenuti i Vigili urbani e i Carabinieri riscontrando condizioni igienico-sanitarie preoccupanti. Una donna con i suoi quattro figli è finita in mezzo alla strada
Sabato mattina alla presenza dell’ufficiale giudiziario, di un legale, dei vigili urbani e dei carabinieri si è proceduto allo sfratto coatto di una famiglia composta da una madre ed i suoi quattro figli. Lo sfratto si è reso necessario dopo anni di morosità ed anche per via delle condizioni igienico sanitarie dell’appartamento sito in Via Roma, a pochi passi da Piazza Umberto I. Lo sfratto è stato eseguito con la forza, alla presenza del legale della famiglia proprietaria dell’appartamento, che da anni aveva chiesto di liberare l’immobile. La donna, infatti, ne era entrata in possesso attraverso un’agenzia immobiliare atripaldese che ne aveva avuto incarico, ma dopo i primi mesi di regolare pagamento dei canoni sono iniziati i problemi economici della donna che abitava insieme ai figli, con età compresa tra i 20 e 25 anni.
La 50enne originaria di Grottolella, senza un lavoro, più volte era stata invitata a lasciare l’appartamento, ma senza alcun risultato, nonostante le continue lamentele degli stessi vicini che più volte si sono rivolti al comando della Polizia Municipale e alla Stazione dei Carabinieri di Atripalda per richiamare l’attenzione sulla famiglia, che accudiva anche molti gatti e cani. Scarsa pulizia e condizioni igienico sanitarie al limite spinsero già vigili e carabinieri ad effettuare sopralluoghi all’interno dell’appartamento. I militi hanno portato anche i cani dell’unità cinofila nel tentativo di scovare della droga all’interno dell’appartamento, ma senza risultato. Nel mirino per un periodo di tempo finì, oltre alla mamma, anche uno dei figli sospettato di truffa ai danni di alcuni utenti di un sito di compravendita on line. Nonostante le difficoltà e le denunce per morosità e i tanti tentativi di sfratto bonario, la famiglia non ha mai mollato l’appartamento, fino a sabato scorso, quando vigili e carabinieri hanno bussato alla porta insieme ad un giudice, un avvocato e una assistente sociale. In un attimo si sono ritrovati in mezzo alla strada con le poche cose che hanno potuto portare, il resto è stato messo fuori dall’appartamento degli operai chiamati a liberare l’immobile e a cambiare la serratura di casa per non permettete alla donna di rientrare.