«Un tale addensarsi di edilizia nella zona determinerà una ulteriore ghettizzazione di quel quartiere»
La pur parziale lettura degli elaborati del PUC, che dovrebbero essere portati all’attenzione degli elettori Atripaldesi al più presto, mi ha convinto della non validità di alcune scelte: in particolare è stata scelta come unica zona di Edilizia Residenziale Pubblica quella di Alvanite. Recita la relazione del PUC : “la Zona “C3 – Edilizia residenziale pubblica” comprende le aree periurbane di loc. Alvanite già destinate ad edilizia residenziale pubblica ed annessi servizi. Per tale zona si prevedono la ristrutturazione e la riqualificazione edilizia ed urbanistica, integrando la necessaria dotazione di servizi ed attrezzature, fermo restante il Programma di ERS in corso, denominato “Alvanite quartiere laboratorio” di cui al D.D. 62/2011 e susseguente Convenzione del 09.02.2015 tra Regione Campania e Comune di Atripalda.”. Ricordo a me stesso che nell’elaborazione di un nuovo PUC devono essere definite le aree da destinare ad edilizia economica e popolare – cosiddette aree PEEP-. E l’estensione delle zone da includere nei piani é determinata in relazione alle esigenze dell’edilizia economica e popolare per un decennio e non può essere inferiore al 40% e superiore al 70% di quella necessaria a soddisfare il bisogno complessivo di edilizia abitativa nel periodo considerato. Con un geniale escamotage – quello di Alvanite Quartiere Laboratorio – vengono di fatto eliminate le aree da destinare ad edilizia residenziale pubblica, dimenticando che gli alloggi di Alvanite furono costruiti principalmente per venire incontro alle esigenze dei cittadini che avevano subito il terremoto del 1980. Un tale addensarsi di edilizia nella zona di Alvanite determinerà una ulteriore ghettizzazione di quel quartiere