La Misericordia compie 30 anni con lo slogan “Vivi la vita salvando quella del tuo prossimo”


Primo incontro nella Dogana dei grani per la festa della Fratrenità. Gli interventi del presidente e del sindaco. Appello al primo cittadino: Ad Atripalda non c’è neanche un defibrillatore per strada, risparmiate i soldi per acquistarne uno. Oggi seconda giornata

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Ieri mattina alle 9.00 piazza Umberto I era gremita di studenti e professori, che attendevano con ansia di entrare nella Dogana dei grani dove ad aspettarli c’erano gli operatori della Fraternita della Misericordia. In occasione dei trent’anni dalla fondazione, proprio nell’edificio più rappresentativo della città, l’associazione di volontariato di Atripalda ha riservato al Liceo scientifico ‘V. De Caprariis’ un momento emozionante ed istruttivo. Le tute azzurre e gialle hanno lavorato con i docenti per poter diffondere un messaggio che spesso viene sottovalutato da tutti: migliorare la percentuale di sopravvivenza con la collaborazione dei cittadini formati per applicare le norme di primo soccorso.

L’incontro si è aperto con il presidente della Misericordia di Atripalda Enzo Aquino che ha fatto un vero e proprio appello alla comunità: «Dateci una mano per far crescere e diffondere il nostro operato, gli sforzi hanno salvato molti. Questa associazione, a differenza delle altre, è cattolica, quindi in stretto contatto con la chiesa, che dona aiuti ai più bisognosi. Dopo trenta anni non siamo solo riusciti a ‘’ridare respiro’’ a molte persone o aiutare gli anziani, i malati e i poveri soli e abbandonati, ma abbiamo portato a termine la restaurazione, iniziata venti anni fa, dell’altare di San Romolo conciliando lo spirito, l’opera caritatevole e l’amore per l’arte».

Significativo, subito dopo, l’intervento del sindaco Spagnuolo, che ha esternato alla scolaresca il suo adempimento, in sintonia con la consigliera Gianna Parziale, al progetto di Scuola aperta. Ha ringraziato la preside del plesso scolastico e la Misericordia dicendo: «Grazie alla preside abbiamo potuto portare il pronto soccorso presso i giovani, che devono imparare a reagire in situazioni spiacevoli. Un grazie alla Misericordia, nata nel 1985, che è sinonimo di volontariato e comunità. Particolari meriti alle operatrici dell’ex Telesoccorso, che nonostante siano state congedate dall’incarico, hanno continuato a rallegrare telefonicamente coloro che ne avevano bisogno. Io, come primo cittadino, pongo i più sinceri auguri a questo pilastro della città».

La parola è passata proprio alla preside del liceo Mariastella Berardino, che ha ringraziato per l’opportunità e ha esortato i suoi studenti a seguire con attenzione perché: «Nonostante alla vostra età sia difficile pensare alla malattia e alla morte, la vita vi pone delle dure sfide e bisogna essere pronti ad affrontarle». Ad essere presenti c’erano anche la Misericordia di Chiusano San Domenico e Serino. Mauro Argenio ha raccontato agli studenti la storia della Fraternita, che ‘mischia il sacro e il profano’; dalla nascita a Firenze nel 1294, all’etimologia del nome, Misericordia deriva da latino «miseris cor dare» e significa ‘’dare ai poveri con il cuore’’. Una vera è propria curiosità: le prime divise erano costituite da due capi la cappa (pezzo di sotto) e la buffa (pezzo di sopra). La buffa aveva un cappuccio affinché “la mano destra non sapesse il bene che aveva fatto la mano sinistra…’’.

Maurizio D’Onofrio (presidente della Misericordia di Chiusano e formatore), ha lanciato un appello disperato e unico nel suo genere: «A Chiusano, cittadina di poco meno 2.500 abitanti, ci sono per le strade due defibrillatori, ad Atripalda zero. Caro sindaco, quest’anno in piazza meno luci di Natale: investiamo i nostri soldi per la vita, investiamo i nostri soldi per un defibrillatore, anzi due, anzi tre». Le statistiche purtroppo parlano chiaro: fatta eccezione per la città di Piacenza, dove su ogni 100 persone in arresto cardiaco se ne salvano 40, nel resto dell’Italia su ogni 100 persone solo 3 non perdono la vita. Bisogna agire nel frattempo che intervenga il 118. A tal proposito ricordiamo che la nostra è l’unica provincia del sud che sta sperimentando il numero unico 112, che entrerà in vigore in tutta Italia solo l’anno prossimo.

La mattina si è conclusa, dopo la piacevole e precisa teoria, che è entrata a far parte del patrimonio culturale dei presenti, con tanti manichini messi a disposizione per studenti e docenti per permettere loro di far pratica e imparare a salvare vite in pericolo. Manovre per la disostruzione delle vie aeree, massaggio cardiopolmonare e uso del defibrillatore non sono più materia oscura per i ragazzi dello scientifico, che hanno avuto l’opportunità di imparare proprio a cavallo della Settimana VIVA, “sensibilizzazione dedicata all’arresto cardiaco’’, promossa dall’Italian Resuscitation Council e IRC Comunità in coordinamento con European Resuscitation Council e Restart a Heart Day.

Ricordate, come ha detto Gianna Parziale: «Parlate con gli operatori, fate volontariato per essere e conoscere il nostro territorio».

Questa mattina si replica. Alle ore 9:00, corso di primo soccorso rivolto a tutti i cittadini, con lo scopo di aumentare la conoscenza delle nozioni base.

Le celebrazioni si sposteranno, poi, nella chiesa madre di Sant’Ippolisto Martire, alle ore 18:00, per la santa messa presieduta da don Enzo De Stefano, vicario generale diocesiano, che ritornerà, dopo il saluto ai suoi fedeli di domenica scorsa, per benedire l’altare di San Romolo restaurato proprio dalla Fraternita di Misericordia.

La giornata terminerà alle ore 20:00, ancora nella Dogana dei grani, con un momento conviviale che prevederà quasi certamente il taglio della torta per festeggiare il trentennale. A rallegrare la serata una raffinata selezione musicale curata dal dj Angelo Mazzeo, figlio dell’ex sindaco Lina Rega, già presidente della Misericordia. L’intera cittadinanza è invitata a partecipare alla festa.



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