Pronta controreplica del coordinatore di “Piazza Grande”: «L’assessore è finito nella trappola delle reciproche convenienze politiche, concorrendo con ruoli marginali ad assumersi indigeste responsabilità amministrative»
No, polemizzare con il prezioso assessore alle deiezioni canine, all’olio vegetale e all’acqua fresca (che tra l’altro è persino tra i pochi ‘volenterosi’, e forse pure in buona fede) proprio no!
Ho provato a suggerirgli invece con un po’ di ironia (e mi rammarico che non abbia gradito o non se ne sia accorto) che nelle sue estemporanee iniziative, per le quali è sempre vivamente auspicato un puntuale monitoraggio ex post, sarebbe necessaria un’azione istruttoria più accurata e minore trionfalistica superficialità nella propaganda copia&incolla.
Per questo alle sue stravaganti ed infondate obiezioni di merito (non replico al resto, che attiene alla storia personale di ciascuno) rispondo – senza polemica- con alcune domande.
E’ sicuro della linearità e correttezza delle procedure di affidamento della cosiddetta “Casa dell’Acqua”?
Con quali criteri e sulla base di quali discrezionali valutazioni è stato affidato il servizio ad una azienda presentata come “leader nel settore”, che ha tre soli impianti attivi nel mondo (oggi 4 con Atripalda) e sei in corso di attivazione?
Gli risulta che siano state attivate le procedure di incasso delle somme (appostate in bilancio) per il servizio di raccolta di abiti usati ed oli esausti? O tra qualche mese ci dirà che ci sono…problemi?
Quando scrive “La Casa dell’acqua ha un contatore dedicato che misura gli effettivi consumi che saranno a carico dell’azienda SinergyItalia” che cosa vuol dire precisamente? Che esiste un contatore intestato alla ditta de quo, o cosa?
In attesa di risposta, alcune sommesse considerazioni. Per quanto riguarda il punto 4, per esempio, l’invito che la precisazione egli la indirizzi ai tecnici dell’Alto Calore, avvertendo che nessuno, nemmeno il Comune, può eventualmente erogare e contabilizzare per il recupero, acqua a terzi e che – se questo fosse – il Comune medesimo si assumerebbe pesanti responsabilità non sue. E mi spiego. Si verificasse, per cause imprevedibili ed accidentali, una qualsivoglia anomalia o peggio ancora una contaminazione, l’azienda non potrebbe che rivalersi prima sul Comune. Quanto poi al capitolo dei costi, rozzamente ‘risolto’ con una somma che fa il totale… 5+5 = 4+6… euro cent/litro, vale la pena di notare che altrove l’acqua refrigerata non costa un tubo; sono state previste erogazioni gratuite per le prime settimane, o consistenti bonus (come la fornitura gratuita dei primi 80 litri erogati, o l’acquisto della carta da 10 euro nominali ad 8 euro effettivi…).
Ma quello dei costi è un altro capitolo, del quale forse potrà occuparsi la Corte dei Conti.
Non credo che quanto segnalato sia né frutto di supponenza né di smodate ambizioni personali (per queste piuttosto, dico supponenze ed ambizioni, si guardi anche distrattamente intorno). Né credo siano cose troppo complicate, neppure per l’assessore Prezioso, il quale – in ragione del suo ruolo – è chiamato a verifiche puntuali ed a fornire dati e documenti, prima ai cittadini e poi a quanti altri dovessero averne legittima curiosità.
Mi permetta il Prezioso un ultima annotazione. Ho come l’impressione che sia finito – spero suo malgrado ed in buona fede – nella trappola delle reciproche convenienze politiche, concorrendo con ruoli marginali ad assumersi indigeste responsabilità amministrative. In cambio della delega all’acqua… fresca. Una pena.
Raffaele La Sala – Coordinatore “Piazza Grande”