Il ragazzino riportò la perforazione di un polmone e varie fratture
E’ fallito il tentativo di conciliazione tra il Comune di Atripalda e la famiglia del 15enne che nell’ottobre del 2017 cadde dal tetto dell’edificio scolastico abbandonato di Rampa San Pasquale mentre stava “giocando” con alcuni suoi coetanei. Secondo gli inquirenti ed il Comune il ragazzino per entrare aprì un varco nella recinzione. Secondo la famiglia, invece, il varco era già aperto. Gli avvocati delle due parti in causa hanno reso noto che la conciliazione non ha dato risultati e pertanto si andrà a giudizio visto che la famiglia ha chiesto il risarcimento dei danni. Il Comune verrà difeso dall’avvocato Ettore Freda.
Nella caduta, da un’altezza di almeno sei metri, il ragazzino riportò la perforazione del polmone e fratture in vari parti del corpo. Dopo essere stato ricoverato tre giorni nel reparto di rianimazione dell’ospedale «Moscati» di Avellino, dichiarato fuori pericolo di vita, fu trasferito nel reparto di ortopedia. Il ragazzino, allora 13enne, era un appassionato della disciplina metropolitana «parkour», le pericolose acrobazie sui percorsi urbani. Quella mattina il ragazzo non si presentò a scuola ed insieme ad alcuni compagni decise di recarsi nella scuola abbandonata di San Pasquale.