L'Editoriale

ABBIAMO TOCCATO IL FONDO

Un intervento fuori luogo in tutti sensi della dirigente scolastica Amalia Carbone ha rovinato la festa natalizia dei ragazzi delle scuole medie, fra l’imbarazzo dei genitori e l’incredulità mista a rabbia dei docenti presenti mercoledì sera nella chiesa madre per assistere al concerto degli alunni del corso di strumento musicale e della corale della “Masi”. Un episodio senza precedenti, di una violenza su cui stavolta pare, e sarebbe anche ora, che l’Amministrazione comunale non sia disposta a sorvolare per ristabilire un minimo di rispetto.

Difficile sintetizzare l’intervento a dir poco sconclusionato che alcune centinaia di persone ed in particolare una cinquantina di ragazzi hanno dovuto subire senza alcuna ragione se non quella che li metteva di fronte all’evidenza di una frattura fra la dirigente – che nel frattempo sembra abbia deciso di lasciare la reggenza della scuola media “Solimena” di Avellino per dedicarsi a tempo pieno all’Istituto comprensivo “De Amicis-Masi” – ed il resto della comunità scolastica e non solo, fino addirittura a portare alle lacrime docenti che hanno dato tutto per la scuola di Atripalda. E c’è anche chi giura che la preside non abbia mai applaudito i ragazzi del corso di strumento durante il concerto a causa della disputa in atto con i genitori e che abbia volutamente “dimenticato” in chiesa i fiori che le sono stati regalati proprio dai genitori a fine manifestazione. Comportamenti che si commentano da soli e che, purtroppo, segnano il punto più basso di una esperienza che seppure iniziata poco meno di quattro mesi fa già sembra sostanzialmente esaurita e se non siamo ormai all’incompatibilità ambientale poco ci manca.

Ci sarà tempo e modo per tornare sull’argomento, soprattutto dopo che si saranno registrate le necessarie reazioni dell’Amministrazione comunale e dei rappresentanti dei genitori nel Consiglio d’Istituto, che stavolta, per forma e contenuto, non potranno far finta di nulla. Anche perché fra due mesi si tireranno già le prime somme. Le iscrizioni al prossimo anno scolastico, in particolare quelle alla media “Masi”, molto diranno sul grado di fiducia che le famiglie atripaldesi ripongono sia nella scuola che nella sua dirigente, che poco ha fatto finora per farsi apprezzare. Prova ne è anche il tentativo di tranquillizzare i genitori attraverso una frettolosa riunione convocata dalla sera alla mattina prima delle vacanze natalizie nella quale il sindaco ha sostanzialmente rinviato di almeno un anno i tempi dell’intervento di demolizione e ricostruzione che interesserà la “Masi” e, di conseguenza, il ricorso ai moduli prefabbricati che per almeno tre anni dovrebbero ospitare una quindicina di classi. E se a tutto ciò aggiungiamo che improvvisamente l’Irpinia ha cominciato di nuovo a tremare, provocando la chiusura di molte scuole, fra cui quelle atripaldesi, il quadro è tutt’altro che rassicurante. Il clima è il peggiore che si ricordi dopo che mattone su mattone la scuola di Atripalda ha costruito nel tempo la sua solidità e la sua affidabilità.

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Gianluca Roccasecca