«”Adamo” ok per la B, ma a capienza ridotta»


Il primo cittadino interviene sui quesiti della settimana: idoneità strutture sportive comunali, lavori nel fiume Sabato, telecamere abusive e sicurezza

La società sportiva Asd Volleyball Atripalda, dopo aver giocato l’ultimo scorcio di campionato regionale maschile di serie C nella palestra comunale di Cesinali per l’inidoneità della palestra della scuola dell’Infanzia “Adamo”, ha acquistato il titolo sportivo per disputare l’anno prossimo il campionato nazionale maschile di Serie B: quante possibilità vi sono che la squadra possa giocarlo ad Atripalda? E, analogamente, cosa si può dire per la Pallacanestro Atripalda, promossa nel campionato regionale maschile di Promozione, ma costretta finora a disputare tutte le gare nella struttura sportiva di rione Ferrovia ad Avellino per l’ l’inidoneità della palestra della scuola media “Masi”?

In riferimento alle possibilità di utilizzazione della palestra della scuola “Adamo” a fini agonistici, sono in via di ultimazione le attività conseguenti alla S.C.I.A. antincendio inoltrata in relazione all’intero plesso scolastico; subito dopo potrà essere convocata la Commissione Pubblico Spettacolo per avere l’autorizzazione all’utilizzo della struttura per fini agonistici e con presenza di spettatori.

Naturalmente, l’auspicata autorizzazione, viste le caratteristiche della struttura, sarà per un numero limitato di persone presenti, come è stato anche per le autorizzazioni provvisorie rilasciate in passato; a quel punto bisognerà comparare le possibilità della struttura con le esigenze della società.

La palestra della scuola media “Masi” continuerà ad essere utilizzata ed utilizzabile dalle società sportive, ed in particolare per la pratica della Pallacanestro, compatibilmente con il prioritario uso scolastico.

Tuttavia, per le sue caratteristiche dimensionali, non è possibile ottenere omologazioni per le manifestazioni del livello agonistico richiesto, se non attraverso ristrutturazioni radicali dell’impianto che non sono programmate in tempi brevi.

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Come procedono i lavori nel fiume Sabato e qual è il cronoprogramma dell’intervento? Inoltre, alcune settimane fa, sorse il dubbio che alcune pietre lisce rinvenute durante i lavori di demolizione del letto fluviale potessero essere preziose dal punto di vista archeologico: è così?

I lavori di riqualificazione del tratto urbano del fiume Sabato proseguono secondo le direttive della Provincia, che è il committente dei lavori. Il cronoprogramma di progetto prevedeva un tempo di lavorazione di circa di due anni; tuttavia si registra qualche rallentamento dovuto ai noti imprevisti ed alla necessità di calibrare il dettaglio di alcune specifiche progettuali.

Per quanto riguarda le pietre rinvenute nel corso della demolizione del letto del fiume, queste sono state prelevate dalla Soprintendenza e sono in corso le valutazioni dei tecnici competenti. Non si è ancora giunti a risultanze definitive circa le caratteristiche e la valenza delle stesse.

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Può ricostruirci la vicenda delle telecamere di sorveglianza presenti all’interno del Comune la cui installazione è stata nei giorni scorsi sanzionata dall’Ispettorato del Lavoro a seguito di un esposto? In particolare, sarebbe importante sapere di quante e quali telecamere si tratta, la loro finalità, l’epoca in cui sono state installate e sono entrate in funzione ed, infine, l’entità dell’ammenda e la violazione contestata.

Durante un sopralluogo avvenuto il 25 giugno da parte dell’Ispettorato del Lavoro presso la sede comunale, a seguito di esposto, è stata riscontrata la presenza di due telecamere di videosorveglianza presso gli uffici della polizia municipale (una nella stanza del comandante dove è presente la cassaforte con le armi in dotazione al personale ed il server di controllo dell’impianto di videosorveglianza urbana, ed una nell’atrio antistante tali uffici), e di altre telecamere esterne (a piazza Municipio ed a largo Pergola). Le telecamere non erano in funzione in quanto l’impianto non è stato ancora collaudato.

Oggetto della sanzione sono state le due telecamere posizionate all’interno degli uffici, in quanto installate senza preventivo accordo con i rappresentanti R.S.U. dei dipendenti o autorizzazione sostitutiva dello stesso Ispettorato del Lavoro.

La prima fu installata a settembre 2013, in esecuzione di un progetto congiunto di videosorveglianza, tra i Comuni di San Potito ed Atripalda, a protezione del server dell’intero impianto (progetto ampiamente pubblicizzato all’epoca anche a mezzo stampa); la seconda nell’ambito di un successivo ampliamento deliberato nel 2016, sempre dell’impianto di videosorveglianza urbana.

Le altre esterne, non sanzionate, fanno parte sempre di ampliamento del complessivo impianto di videosorveglianza di spazi pubblici urbani e beni immobili comunali, posizionate in particolare a seguito degli eventi di intrusione negli uffici comunali dello scorso anno.

La sanzione, elevata a carico del funzionario competente, è stata pari ad € 389,25 e la sua ottemperanza, unitamente alla disinstallazione delle due telecamere presenti presso gli uffici della polizia municipale (e più datate), ha estinto il procedimento.

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Qual è la “buona notizia” della settimana?

Questa settimana, essendo convinti dell’utilità pubblica di un efficace sistema di sorveglianza a tutela della sicurezza urbana e degli immobili comunali sedi di attività istituzionali, si sono immediatamente avviate le procedure per ottenere l’autorizzazione alla reinstallazione delle telecamere rimosse, contemplando anche quelle esterne alle sedi comunali a scanso di futuri equivoci, ovviando così a quanto non acquisito negli anni scorsi.



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