
Affari e Politica: il controverso legame tra Pierfrancesco Barletta e i servizi segreti - Ilsabato.com
Le recenti dichiarazioni di Carmine Gallo, ex superpoliziotto scomparso a marzo, hanno portato alla luce dettagli inquietanti riguardanti Pierfrancesco Barletta, ex membro del consiglio di amministrazione di Leonardo e attualmente sotto inchiesta per il caso Equalize. Questi eventi pongono interrogativi sul rapporto tra affari, politica e intelligence in Italia.
I legami di Barletta con i servizi segreti
Carmine Gallo ha raccontato al pubblico ministero Francesco De Tommasi che Pierfrancesco Barletta era frequentemente in contatto con uomini dei servizi segreti. Secondo Gallo, l’ufficio di Barletta era “sempre pieno di questa gente” e numerosi agenti lo visitavano regolarmente. Questo solleva interrogativi significativi sul motivo per cui Barletta avesse bisogno di un ufficio dedicato in un’agenzia come Leonardo, specializzata in tecnologia e difesa.
Gallo ha spiegato che Barletta desiderava un luogo operativo presso Leonardo, e, dietro approvazione di Enrico Pazzali, è stato sistemato un ufficio appositamente per lui. Questo ambiente di lavoro, affollato da figure associate ai servizi segreti, rappresenta un punto caldo dell’indagine in corso. Il pm De Tommasi ha chiesto specificamente riguardo alla frequentazione di Barletta con esponenti politici, e Gallo ha chiarito che il suo contatto era prevalentemente con membri del Partito Democratico, escludendo altre associazioni politiche.
La presenza di figure israeliane e le incertezze sulle relazioni
Gallo ha accennato anche all’arrivo di presunti agenti israeliani, legati all’intelligence, presso la sede di Equalize. Ha specificato di non avere molte informazioni su di loro, poiché erano stati presentati da Nunzio Samuele Calamucci, attualmente agli arresti domiciliari. Durante la testimonianza, Gallo ha evidenziato come Pazzali fosse a conoscenza di numerosi dettagli eppure non avesse mai indagato sull’identità di queste figure israeliane.
La presenza di questi individui leva a generare ulteriori dubbi sul contesto in cui si muovevano Barletta e i suoi associati. Gallo ha confermato che membri dei servizi segreti hanno conversato con Barletta, evidenziando un’interazione che non sembra circoscritta a incontri casuali, ma che potrebbe indicare relazioni più profonde e significative nel mondo delle operazioni e della politica italiana.
Le conseguenze dell’inchiesta e il futuro di Barletta
Il 28 ottobre, alla luce di documenti emersi dall’inchiesta, Barletta ha preso la decisione di autosospendersi dalla carica di vicepresidente di Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi. Questo gesto, certamente dettato dalla necessità di dissociarsi da un contesto inquinato da problematiche legali e di immagine, segnala una risposta al crescente scrutinio pubblico.
La decisione di Barletta di allontanarsi dalla sua posizione non solo evidenzia la pressione esercitata dall’indagine in corso, ma pone anche interrogativi sul futuro dei suoi legami con la politica e l’industria. La sua vicenda rappresenta un punto cruciale nel dibattito sulla trasparenza delle relazioni tra il settore pubblico e quello privato, nonché sull’adeguatezza dei controlli rispetto a figure che operano in ambiti così delicati come la sicurezza nazionale e la tecnologia militare.
L’attenzione mediatica crescente e il coinvolgimento di personalità di spicco rendono ancora più necessario un approfondimento sui legami tra potere economico e politico, e il loro impatto sulle istituzioni.