Allerta presso l’ospedale Molinette di Torino: sei pazienti colpiti da ictus ischemico in 36 ore - Ilsabato.com
L’ospedale Molinette, parte della Città della Salute di Torino, ha affrontato un’emergenza medica di notevole portata, con sei casi di ictus ischemico acuto registrati in un arco di tempo di appena 36 ore. Questo incidente, avvenuto tra il 19 e il 20 marzo, ha obbligato il personale medico a una rapida mobilitazione, giocando un ruolo fondamentale nella gestione di una situazione critica. L’ufficio stampa della struttura ha descritto l’operazione come una “maratona contro la morte e la disabilità”, evidenziando la gravità delle condizioni dei pazienti coinvolti.
I sei pazienti, che avevano un’età compresa tra i 40 e gli 80 anni, sono stati accolti nel pronto soccorso in condizioni critiche e immediatamente trasportati nella Neuroradiologia Interventistica Universitaria per ricevere trattamenti salvavita. Il Dott. Francesco Mistretta, specialista in questo tipo di interventi, ha eseguito personalmente quattro trombectomie, procedure complesse che hanno come obiettivo la rimozione del trombo che blocca il flusso sanguigno al cervello. Secondo le dichiarazioni di Mistretta, almeno due dei pazienti potranno tornare a una vita normale, mentre gli altri sono attualmente in prognosi riservata e vengono seguiti nella Rianimazione del pronto soccorso e nella Stroke Unit dell’ospedale.
La tempestività degli interventi svolti è stata cruciale per migliorare le possibilità di recupero dei pazienti. Il trattamento strategico e rapido degli ictus ischemici è fondamentale, poiché ogni minuto è determinante per la riduzione delle conseguenze a lungo termine di questa patologia. L’organizzazione e l’efficacia del team medico si sono dimostrate essenziali, specialmente in situazioni di emergenza come quella affrontata, dove sono stati richiesti interventi immediati e di alta specializzazione.
La Città della Salute e della Scienza di Torino ha richiamato l’attenzione sul fatto che lo stroke ischemico è vissuto come un “killer silenzioso”, essendo la terza causa di morte e la principale causa di disabilità negli adulti nei Paesi sviluppati. La natura insidiosa di questa condizione rende evidente la necessità di un intervento tempestivo e delle giuste attrezzature mediche per affrontare tali situazioni.
L’ospedale Molinette è tra i pionieri in Italia nella pratica della trombectomia, avvantaggiato dall’uso di tecnologie avanzate e da un sistema regionale ben organizzato. Il Piemonte ha adottato un modello strutturato in quadranti, ottimizzando la risposta d’emergenza in neurologia, dove le tempistiche sono determinanti. I casi più critici sono stati trasferiti in Molinette da altre strutture dell’area metropolitana, evidenziando il lavoro di rete tra ospedali per garantire un’assistenza di qualità.
L’emergenza affrontata dall’ospedale Molinette è stata alleviata anche grazie al supporto prestato dai colleghi dell’ospedale Giovanni Bosco di Torino. Essi hanno accolto due dei pazienti mentre le sale di emergenza delle Molinette erano già occupate. Questa cooperazione inter-ospedaliera è un aspetto cruciale delle operazioni di emergenza, consentendo una gestione più efficace delle risorse e garantendo a ogni paziente il trattamento necessario nel momento opportuno.
Il lavoro di squadra in ambito ospedaliero può fare la differenza, specialmente in scenari affollati come quello vissuto a Torino. La prontezza e la disponibilità dei professionisti sanitari, insieme alla coordinazione tra le varie strutture, hanno contribuito a gestire un’emergenza complessa, rispondendo così in modo adeguato e rapido a una crisi sanitaria di grande importanza.