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Apre il cancello con le chiavi ed entra nell’area dell’ex scuola di rampa San Pasquale

L’episodio si è verificato sotto gli occhi di due consiglieri comunali, ma oltre gli Scout ed i dipendenti comunali preposti, nessuno è autorizzato ad accedere in quella zona

Il secondo cancello d’ingresso fu realizzato proprio per proteggere l’area antistante la scuola

Qualche giorno fa, sulla collina di San Pasquale, mentre erano in corso i lavori di sfalcio dell’erba, i presenti, fra i quali anche i consiglieri comunali Antonacci e De Venezia, stentavano a credere ai propri occhi. Una persona che portava a spasso i suoi due bellissimi cani si è avvicinato al cancello che dà accesso all’area antistante l’ex edificio scolastico ormai semidistrutto, ha tirato fuori un mazzo di chiavi, ha aperto la serratura ed è entrato senza nessuna remora. Come se fosse di casa. Come se fosse un’abitudine.

Quell’area di proprietà comunale, invece, è inaccessibile, sia perché non è in sicurezza, sia perché ospita due casette in legno del gruppo Scout Atripalda. Ed, infatti, ad avere le chiavi del cancello dovrebbero essere solo i dipendenti comunali preposti ed il responsabile degli Scout. Nessun altro è autorizzato ad accedere a quell’area che, tra l’altro, dà accesso anche al parco archeologico, di norma interdetto senza autorizzazione dei sorveglianti. E quindi, la domanda che i presenti si sono posti è stata proprio questa: come fa quella persona ad avere le chiavi del cancello? E perché deve necessariamente portare a spasso i suoi cani in quella zona?

Il cancello originario è ormai sempre aperto

Quasi certamente l’episodio è stato già portato all’attenzione sia degli Scout che degli uffici comunali, anche se non è facile prevedere le conseguenze perché, generalmente, la tendenza è a minimizzare. E, invece, è appena il caso di ricordare che un anno e mezzo fa, un 13enne, dopo essersi introdotto nell’area, precipitò accidentalmente dal tetto dell’ex scuola finendo all’ospedale. Un episodio che avrebbe potuto avere conseguenze anche peggiori e che, in ogni caso, ha visto il Comune trascinato in un contenzioso legale, non si sa se risolto o meno, con la famiglia del ragazzo, che ha lamentato la scarsa sicurezza del luogo.

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Redazione