Arrestato il terzo uomo coinvolto nella rapina all’ufficio postale di Montalenghe del 5 marzo 2025

La rapina all’ufficio postale di Montalenghe, avvenuta il 5 marzo 2025, ha portato a un intenso lavoro delle forze dell’ordine, culminato ieri con l’arresto del terzo uomo coinvolto nel crimine. Le operazioni sono state condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torino e del comando stazione locale, che hanno dato un seguito decisivo alle indagini avviate subito dopo l’episodio criminale.

La rapina e gli arresti preliminari

La rapina all’ufficio postale di Montalenghe ha scosso la tranquillità della piccola comunità locale il giorno del suo verificarsi. Il colpo ha visto all’opera una banda composta da più elementi, i quali avrebbero agito con rapidità e determinazione per portare a termine il loro piano. Nell’immediato seguito della rapina, due membri della banda furono catturati, mentre un terzo soggetto riuscì a fuggire, sfuggendo così alla giustizia.

I due arrestati inizialmente furono bloccati nei pressi della scena del crimine grazie alla tempestività delle forze dell’ordine, che attivarono subito controlli nelle zone limitrofe. Il terzo uomo, rimasto libero, ha continuato a eludere la cattura, mantenendo un profilo basso per giorni e mostrando abilità nel nascondersi.

Le indagini e l’individuazione del terzo complice

Le indagini approfondite effettuate dai Carabinieri hanno incluso documentazioni, analisi di immagini di videosorveglianza e intercettazioni che hanno permesso di ricostruire il percorso del fuggitivo. Attraverso metodi investigativi, gli agenti sono riusciti a identificare il nascondiglio dell’ultimo membro in libertà. Questo ha portato a un’operazione di monitoraggio nelle zone di Rivarolo Canavese, dove l’uomo era sembrato rifugiarsi presso un conoscente.

L’operazione culminò nella serata del 13 marzo, quando gli investigatori, attuando un’azione rapida e coordinata, sono riusciti a bloccare il quarantasettenne, suscitando un notevole impatto mediatico e restituendo un certo senso di sicurezza alla comunità.

Conseguenze legali e sviluppi futuri

Dopo l’arresto, l’uomo è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Ivrea, dove affronterà il processo con l’accusa di “rapina in concorso”. Le autorità continuano a ribadire che, fino all’accertamento della colpevolezza, vige la presunzione di innocenza per tutti gli accusati. Questa vicenda ha sollevato anche discussioni su come le forze dell’ordine gestiscono situazioni simili e l’importanza di una rapida risposta a reati di questa natura, che possono generare allarme in una comunità.

Il caso resterà sotto la lente di ingrandimento, non solo per le dinamiche della rapina, ma anche per l’attenzione ai movimenti di gruppi similmente organizzati nel territorio. Gli sviluppi di questa indagine potrebbero aprire la strada a ulteriori misure di sicurezza e a un monitoraggio più attento delle aree considerate a rischio.

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Matteo Rota