Panorama

Atripalda pronta per la Zeza

Oggi pomeriggio attesi cinque gruppi che sfileranno per le strade della città e si esibiranno in piazza Umberto I

La zeza di Volturara

E dopo la magia dei falò che hanno illuminato la città di Atripalda unita in devozione per il Santo Patrono, è arrivato il momento del Carnevale. Oggi si festeggerà “Carnevale in piazza”, un pomeriggio all’insegna delle maschere e caratterizzato dal ritorno della “Zeza” grazie alla Associazione culturale “Pro-Loco” di Atripalda, Unpli Avellino e il patrocinio del Comune di Atripalda.

Un lavoro di squadra per riportare la “Zeza” ad Atripalda grazie al presidente dell’Associazione culturale Pro-Loco, Lello Labate e il contributo del presidente dell’Unpli Avellino, Giuseppe Silvestri e della consigliera di Atripalda delegata agli eventi, Antonella Gambale. Come già ci anticipò la scorsa settimana lo stesso presidente della Pro-Loco, Lello Labate, parteciperanno cinque gruppi: la “Zeza di Cannone e della Campagna” di Volturara, la “Mascherata Biagiana” di Serino, il gruppo folkloristico “De Vito” di Cervinara, la “Zeza” di Montemiletto e la “Scuola di tarantella” di Montemarano.

Appuntamento ad oggi pomeriggio, si inizierà alle ore 15.00 con un raduno presso la piazzetta antistante il Mercatino rionale. Alle ore 15.30 si sfilerà per le principali strade della città lungo via Aldo Moro, rotonda della Maddalena, via Roma fino ad arrivare in piazza Umberto I, dove avranno luogo le esibizioni con la partecipazione di curiosi e piccole mascherine.

Grande attesa per alcuni dei gruppi più rappresentativi della tradizione carnevalesca irpina. Infatti, a rallegrare i presenti: la Zeza di Cannone e della Campagna di Volturara con balli e musica con tanto di grancassa e trombone,il Carnevale serinese con la tradizionale “‘A mascarata” con maschere fisse che inscenano un matrimonio attraverso figure tradizionali della Botta e della ‘Ndrezzata, il gruppo folk di Cervinara che saprà coinvolgere nel ballo anche i più timidi e ancora la Zeza di Montemiletto e la Scuola di tarantella montemaranese dove la tecnica di natura folklorica costituirà un tutt’uno le maschere della tradizione. Un pomeriggio diverso, all’insegna della musica per rimettere in piazza l’antica tradizione carnascialesca atripaldese e rievocare quel tempo in cui “ogni zeza non era zeza se non passava per la città del Sabato”.

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Redazione