Bonus ZES, ecco la novità che rappresenta una vera svolta le famiglie: dal 2025 non dovrai pagare più niente, i dettagli.
Il Bonus ZES Unica rappresenta una novità significativa per le famiglie e le imprese che operano nelle zone economiche speciali (ZES) italiane. Con il provvedimento dell’Agenzia delle entrate pubblicato il 12 dicembre, è stata annunciata la percentuale di spettanza del credito d’imposta ZES Unica, che sarà riconosciuta al 100% per le imprese che hanno presentato domanda.
Questo credito d’imposta, utilizzabile per il pagamento di imposte e contributi, si applica a chi investe in beni strumentali nelle regioni del sud Italia, creando opportunità di sviluppo economico in aree che storicamente hanno sofferto di svantaggi economici e sociali.
La struttura del Bonus ZES Unica
Il Bonus ZES Unica è disciplinato dall’articolo 16 del DL 124/2023. Si tratta di un credito d’imposta che le imprese possono utilizzare per compensare le imposte dovute. È destinato a quelle che investono in beni strumentali per strutture produttive localizzate nelle zone assistite delle regioni italiane: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo. Questo incentivo mira a stimolare gli investimenti in queste aree, contribuendo così a una ripresa economica significativa.
Le agevolazioni previste dal bonus ZES Unica si allineano con la “Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027”, che stabilisce un’intensità di aiuto che può arrivare fino al 60% dell’investimento effettuato. Ciò significa che le imprese che decidono di investire in nuovi macchinari, impianti e attrezzature, ma anche in terreni e immobili strumentali, possono beneficiare di una riduzione significativa dei costi.
Chi può beneficiare del Bonus?
Il bonus è aperto a tutte le categorie di imprese, incluse microimprese, piccole, medie e grandi imprese. Le agevolazioni si applicano specificamente agli investimenti avviati dal 1° gennaio 2024 fino al 15 novembre 2024, e comprendono l’acquisto di macchinari nuovi e l’ampliamento o realizzazione di immobili destinati all’attività produttiva. Questo approccio non solo supporta le imprese esistenti, ma incoraggia anche l’apertura di nuove realtà imprenditoriali in aree che necessitano di investimenti.
L’Agenzia delle entrate ha specificato che il totale dei crediti d’imposta richiesti fino a questo momento ammonta a circa 2,3 miliardi di euro, mentre le risorse disponibili ammontano a 3,27 miliardi di euro. Ciò significa che il credito d’imposta potrà essere riconosciuto nella sua interezza, garantendo quindi a tutte le imprese richiedenti la possibilità di usufruire dell’intero importo richiesto. Questo è un aspetto fondamentale, poiché assicura che le risorse siano sufficienti a coprire le domande presentate, evitando il rischio di riduzioni o tagli.
L’impatto sulle famiglie
Per le famiglie, il Bonus ZES Unica rappresenta non solo un’opportunità per le imprese, ma anche un potenziale miglioramento della qualità della vita nelle regioni interessate. Maggiori investimenti significano più posti di lavoro, una crescita economica e, in ultima analisi, un incremento del benessere delle comunità locali. Con più aziende che fioriscono, ci sarà un aumento della domanda di beni e servizi, il che porterà a un maggior numero di opportunità di lavoro e a una stabilità economica per le famiglie.
Inoltre, poiché le imprese sono incentivate a investire in innovazione e sviluppo sostenibile, si possono aspettare anche miglioramenti nelle infrastrutture locali, accesso a servizi migliori e un ambiente più favorevole per la vita quotidiana. I cittadini delle regioni ZES potrebbero quindi beneficiare di un contesto economico più dinamico e di una qualità della vita superiore.