Il numero che ricorre più volte questa settimana è il 39. Come l’età del nuovo comandante della stazione dei Carabinieri di Atripalda. Come gli anni che sono trascorsi dal terremoto del 1980. Il tempo scorre inesorabilmente, ma il ricordo di quei giorni resterà per sempre custodito nella memoria di chi sentii la terra tremare sotto suoi i piedi. E guardandosi intorno vide solo terrore e devastazione. Ad Atripalda non ci furono vittime, ma furono più di 1.500 i cittadini che di colpo si ritrovarono senza più una casa, crollata o lesionata, costretti poi a vivere per mesi, o per anni, in emergenza.
Un’emergenza che per molti aspetti non è mai finita. Il prezzo della ripresa non è stato ancora del tutto pagato, ci vorranno ancora molti anni per saldare il conto dei danni e per chiudere le ferite, impresse a fuoco sulla pelle di chi dal quel giorno ha visto troppe cose cambiare. Le nuove generazioni sanno poco o niente del terremoto e, anche se la città ne porta ancora i segni addosso, fa fatica a rendersi conto di ciò che accadde quella domenica sera. Meglio così, forse…
E oggi, per una curiosa coincidenza del destino, 39 anni dopo quel giorno, Atripalda si prepara ad accogliere il nuovo maresciallo dei Carabinieri, nato proprio in quell’anno. Dopo che i vertici dell’Arma hanno respinto la richiesta di tornare avanzata dall’ex comandante Vincenzo Sirico, l’unico che in tutti questi mesi si era fatto avanti per prendere il posto di Costantino Cucciniello, sembrava che la reggenza di Giuseppe Sullutrone fosse destinata a durare. E, invece, dopo 14 mesi, si aprirà un’altra stagione, un’altra pagina. L’auspicio, ovviamente, è che il “cambio della guardia” sia salutare per la città. Un ringraziamento per il servizio prestato alla collettività atripaldese per 15 anni ed un “in bocca al lupo” per il nuovo incarico va al maresciallo maggiore Giuseppe Sullutrone che da lunedì prenderà servizio a Mercogliano, anche se continuerà a vivere ed a frequentare Atripalda, dove ormai ha messo radici. Un “benvenuto” va, invece, al maresciallo Marco Passato, napoletano (come Sullutrone), che assume ad Atripalda il primo comando della sua carriera dopo cinque anni vissuti nell’entroterra casertano, zona particolarmente difficile per la forte presenza della criminalità organizzata.
L’arrivo del maresciallo Passato segue di pochi mesi quello della nuova dirigente dell’istituto comprensivo, Amalia Carbone, un’altra figura centrale nella vita di una comunità ed in particolare di quella atripaldese, fortemente legata, per tante ragioni, all’istituzione scolastica. Alla nuova dirigente, però, abbiamo una richiesta da fare a nome di tanti genitori, che quasi quotidianamente ci contattano: lasci, se può, la reggenza della scuola media “Solimena” di Avellino e si dedichi a tempo pieno al comprensivo di Atripalda, il più grande della provincia di Avellino, che non si può permettere una guida a mezzo servizio. E anche i troppi cambiamenti, tutti insieme e poco condivisi, stanno determinando un notevole disorientamento. Faccia qualcosa, prima che sia troppo tardi.