Candele accese e preghiere per papa Francesco: la solidarietà dei sopravvissuti agli abusi

Nel cuore della comunità cattolica, la situazione di papa Francesco ha suscitato una risposta emozionante e concreta da parte di un gruppo di persone colpite dalla tragedia degli abusi pedofili. Ogni giorno, una trentina di “sopravvissuti”, come li definisce don Fortunato Di Noto, si riuniscono per pregare e invocare la forza divina a sostegno del Pontefice ricoverato. Questa iniziativa si tiene ogni pomeriggio alle quindici, sia in presenza che online, portando avanti una tradizione di spiritualità e concorrendo alla creazione di un legame di sostegno collettivo.

Una tradizione di preghiera quotidiana

La consuetudine di riunirsi per pregare per papa Francesco è radicata in un profondo desiderio di solidarietà e comunione. I partecipanti, provenienti da diverse parti d’Italia, si ostinano a rendere onore non solo alla figura del Papa, ma anche alla memoria di coloro che hanno affrontato esperienze traumatiche legate agli abusi. Ogni sessione di preghiera è caratterizzata da una lettura di Salmi e da momenti di riflessione personale, creando un ambiente di supporto e condivisione. Le preghiere, espressione di una sofferenza profonda, si fondono con la speranza di una guarigione e di un conforto reciproco, non solo per sé stessi, ma anche per il Papa, che ha frequentemente dedicato attenzione al tema degli abusi all’interno della Chiesa.

Questa iniziativa è emersa come una risposta naturale al disagio suscitato dal ricovero di Francesco, un momento di fragilità per la Chiesa e i suoi fedeli. La scelta di pregare insieme, a cadenza quotidiana, riflette la determinazione collettiva dei partecipanti, che cercano di trasformare il proprio dolore in una forma di sostegno, e di invocare pazienza e forza per affrontare le difficoltà.

L’impatto del messaggio di supporto

Alle parole di conforto e speranza si uniscono le dichiarazioni di don Fortunato Di Noto, un leader carismatico e impegnato nella lotta contro la pedofilia. Il fondatore dell’Associazione Meter ha sempre ricercato un equilibrio tra la denuncia del problema e il sostegno a chi ha subito queste ingiustizie. Egli stesso ha espresso il proprio stupore di fronte all’iniziativa dei sopravvissuti, sottolineando la loro spontaneità e il coraggio nel diffondere un messaggio di speranza.

La partecipazione attiva di questi individui, che hanno vissuto esperienze di grave sofferenza, diventa un simbolo di solidarietà verso il Papa, oltre a rappresentare un atto di resistenza contro il trauma. Non solo pregano per Francesco, ma con la loro presenza e le loro azioni, cercano di far sentire la propria voce in un contesto che spesso ha trascurato le loro storie. Questo spirito di iniziativa ricorda che, nonostante il dolore, è possibile ritrovarsi insieme, superando le barriere imposte dalla paura e dall’isolamento.

L’incontro con papa Francesco

Alcuni dei partecipanti a queste preghiere hanno già avuto occasione di incontrare papa Francesco grazie all’Associazione Meter, il che rende il loro atto di sostegno ancora più significativo. Quelle esperienze di incontro con il Papa hanno creato un legame speciale, alimentando in loro la volontà di sostenere colui che rappresenta una guida spirituale per milioni di credenti. Don Fortunato ha infatti sottolineato quanto questo gruppo di “sopravvissuti” si senta in dovere di esprimere la propria trepidazione e il timore di fronte alla fragilità del Papa.

Queste dinamiche portano a una riflessione più profonda sull’importanza della comunità e della condivisione nel percorso di guarigione. La presenza di Francesco, che ha spesso dimostrato empatia e comprensione verso le vittime di abusi, diventa un punto di riferimento per chi continua a lottare per essere ascoltato e riconosciuto.

Il gesto di accendere candele e dedicare preghiere al Pontefice in un momento di difficoltà si trasforma, così, in un atto di amore, rispetto e speranza, sottolineando che insieme, nei momenti di crisi, è possibile trovare la forza per affrontare il futuro.

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Matteo Rota