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Carmine Pesca, coordinatore del comitato, traccia il bilancio della festa del Santo Patrono

Il picco più alto con l’esibizione di Raf, seimila voci in una piazza gremita

Alcuni dei membri del comitato festa “San Sabino”, al centro il coordinatore Carmine Pesca

Il coordinatore del comitato festa, Carmine Pesca, ha tracciato un bilancio positivo dei giorni di festa in onore del Santo Patrono:«Siamo estremamente orgogliosi di avere riportato la festa di San Sabino ai vecchi fasti, lì dove merita di stare». Quattro giorni di festeggiamenti che sono scivolati via, tra successi e piccole polemiche, tra “selfie” ed il maltempo.

Iniziamo proprio dalle polemiche. Alcuni, soprattutto sui social, hanno criticato il mazzo di fiori nella mano di San Sabino …

In realtà non capisco da dove possa nascere questa polemica. Una famiglia della città, come ogni anno, ha omaggiato il Santo Patrono con dei fiori. L’unica differenza, se ricordo bene, è che negli scorsi anni l’omaggio floreale veniva fissato nell’altra mano della statua.

Non sono passati inosservati neanche i “selfie” di don Fabio con la statua del santo …

Stiamo vivendo un periodo di grandi trasformazioni, e la comunicazione non è immune da questi mutamenti. Io nelle foto, o nei cosiddetti selfie, non ci vedo nulla di male, dato che è un modo per sentirsi più vicino ai cittadini, è un modo completamente nuovo di parlare anche ai fedeli.

E per quanto riguarda la tardiva installazione delle luminarie?

La ditta incaricata era impegnata fino a domenica 11 settembre con la festa a San Potito Ultra. Inoltre, abbiamo subito qualche ritardo, perché c’era bisogno di consegnare un piccolo progetto tecnico riguardante l’installazioni delle luminarie e siamo andati lunghi con i tempi.

Al netto di queste critiche, siete soddisfatti di questo “anno zero” del comitato?

Assolutamente sì. Considera che l’80% del comitato era nuovo. Eppure, siamo riusciti a superare le difficoltà. Per questo dobbiamo ringraziare soprattutto gli atripaldesi che sono stati molto generosi con le offerte, e tutti gli sponsor che ci hanno dato un bel sostegno.

Quali sono state le difficoltà che avete incontrato?

Curare i dettagli della festa più importante in città non è stato affatto semplice. L’ultimo mese e mezzo è stato complesso, a tratti quasi insormontabile. Però, grazie all’unione di tutto il comitato, siamo riusciti a riportare San Sabino lì dove merita.

I primi due giorni del programma civile non sono andati granché, poi con Raf il delirio …

Anche i primi due giorni non sono andati male. Purtroppo il meteo non è stato “gentile”. Fortunatamente sabato ci ha “graziato”. Ingaggiare Raf è stato un vero sacrificio economico, ma eravamo certi che un big della musica ci avrebbe permesso di vedere finalmente la piazza gremita, così come è successo. Proprio in vista del numeroso pubblico, abbiamo chiesto al comune l’installazione delle bancarelle in via Gramsci.

Qualcosa che non è andato secondo i piani?

Avevamo richiesto una location più grande per i fuochi d’artificio. Seppure siano stati molto apprezzati, avremmo voluto offrire alla città uno spettacolo ancora più imponente. Purtroppo, non siamo riusciti ad individuare, anche con il fuochista, uno spiazzale con determinate caratteristiche.

 E per l’anno prossimo?

Ora ci prenderemo qualche settimane di meritato riposo. E’ stata un’esperienza intensa, e per questo ci tengo a ringraziare tutti i componenti del comitato. Credo, infine, che il comitato verrà confermato in vista dell’anno prossimo.

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Redazione