Una recente analisi scientifica mette in guardia sulla sicurezza di alcuni tipi di carta da cucina. Cosa dobbiamo sapere
Quando si parla di carta da cucina, molti di noi la considerano un prodotto essenziale per la pulizia e la gestione delle emergenze in cucina. Tuttavia, pochi si rendono conto che questi rotoli potrebbero contenere sostanze chimiche potenzialmente dannose per la salute. Recentemente, un’analisi condotta dalla rivista tedesca “Öko-Test” ha messo in luce la questione, rivelando che non tutti i rotoli da cucina sono privi di contaminanti.
La questione della sicurezza dei prodotti di uso quotidiano, come la carta da cucina, è un tema di crescente importanza, specialmente in un’epoca in cui la sensibilità verso la salute e l’ambiente è in aumento. È fondamentale che i consumatori facciano delle scelte informate, privilegiando prodotti che non solo rispondano alle loro esigenze quotidiane ma che siano anche sicuri e sostenibili.
L’analisi di Öko-Test
Öko-Test ha eseguito un test su 20 diversi rotoli di carta da cucina, venduti principalmente in Germania ma anche in altri mercati europei, compresa l’Italia. L’obiettivo non era solo quello di valutare la capacità di assorbenza e la qualità, ma anche di identificare la presenza di sostanze chimiche nocive. I risultati dell’analisi sono stati piuttosto preoccupanti:
- Solo un rotolo ha ottenuto il punteggio “molto buono”.
- Ben 11 prodotti contenevano tracce di cloropropanolo, un composto tossico.
- Il rotolo di carta da cucina peggiore del test è risultato essere il Budni, che ha mostrato livelli di cloropropanolo 3-MCPD superiori ai limiti stabiliti dall’Istituto federale per la valutazione dei rischi (BfR).
Questo composto è stato classificato dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) come “possibilmente cancerogeno per l’uomo”.
I cloropropanoli sono composti organici alogenati utilizzati nell’industria della carta per stabilizzare i prodotti, evitando che si sciolgano a contatto con l’acqua. Questo processo, noto come indurimento a umido, è comune a tutti i produttori, ma la qualità e la sicurezza delle sostanze utilizzate possono variare notevolmente. Sebbene la quantità di cloropropanolo che potrebbe trasferirsi al cibo sia minima, è fondamentale che i produttori evitino l’uso di sostanze potenzialmente tossiche, specialmente quando esistono alternative più sicure.
Le analisi condotte da Öko-Test hanno messo in evidenza che, sebbene le quantità di cloropropanolo trovate nei rotoli esaminati siano generalmente basse, ciò non giustifica la presenza di tali sostanze nei prodotti di uso quotidiano. Il BfR ha stimato che, se due fogli di carta da cucina vengono immersi in un litro di acqua fredda per 24 ore, potrebbero dissolversi fino a 12 microgrammi di 3-MCPD. Questo valore si traduce in un decimo della dose giornaliera tollerabile per una persona di 60 kg. Tuttavia, non è chiaro quanto di questo composto possa effettivamente passare dai rotoli di carta al cibo durante un breve contatto.
Nel test di Öko-Test, il rotolo di carta da cucina “Best Choice Eco Recycling Kitchen Toilet” di Rewe ha ottenuto il punteggio migliore, mentre il Budni il peggiore. Marchi come Regina e Lidl hanno mostrato risultati variabili:
- I rotoli Floralys di Lidl erano contaminati da tracce di cloropropanolo.
- Il marchio Regina si è rivelato privo di cloropropanolo ma presentava la presenza di altri composti organici alogenati, derivanti dall’uso di candeggina al cloro o di carta riciclata.