
Cerimonia a Castelvetrano in onore di Antonio Manganelli, simbolo della lotta contro la mafia - Ilsabato.com
Una giornata importante quella di oggi a Castelvetrano, dove si è tenuta una cerimonia dedicata ad Antonio Manganelli, ex Capo della Polizia, scomparso nel 2013 a causa di un tumore. Manganelli è stato ricordato come un grande innovatore e un servitore dello Stato che ha contribuito in modo significativo alla lotta contro la criminalità organizzata in Italia, specialmente in Sicilia. L’evento si è svolto presso il commissariato locale, un immobile costruito su un terreno confiscato alla mafia, sottolineando così l’impegno delle istituzioni nella lotta alla criminalità.
La cerimonia e l’intitolazione della sala
Il Capo della Polizia, Prefetto Vittorio Pisani, ha aperto la cerimonia esprimendo la propria ammirazione per Manganelli, definendolo un esempio di responsabilità e professionalità. La sala riunioni del commissariato di Castelvetrano è stata intitolata al suo nome, in segno di riconoscimento per il suo operato. La vedova di Manganelli, Adriana Piancastelli, e la figlia Emanuela erano presenti in sala, e la loro partecipazione ha testimoniato il legame profondo che ha sempre unito la famiglia alla Polizia di Stato.
Durante il suo discorso, Pisani ha condiviso l’importanza di Manganelli nel rafforzare un “sistema di sicurezza” in Italia, basato sulla collaborazione tra diverse forze di polizia e il coinvolgimento attivo della società civile. La motivazione per l’intitolazione della sala riunioni è stata letta, evidenziando il contributo di Manganelli nella lotta alla mafia e il suo approccio innovativo nell’individuazione e nel contrasto delle attività criminali.
Un legame speciale con Castelvetrano
La scelta di Castelvetrano come sede per questa cerimonia non è casuale. La città è legata al noto boss mafioso Matteo Messina Denaro, e la costruzione del commissariato su un terreno confiscato rappresenta una significativa vittoria per le forze dell’ordine nella lotta contro la mafia. La costruzione dell’immobile è stata un simbolo di riappropriazione e di legalità, un passo avanti per restituire alla comunità ciò che era stato sottratto dalla criminalità.
Il commissariato di Castelvetrano, inaugurato nel 2012, rappresenta la determinazione della polizia e delle istituzioni nel garantire la sicurezza dei cittadini. Manganelli, in particolare, ha avuto un ruolo chiave in questa inaugurazione, e il suo ricordo continua a ispirare la comunità locale. Durante il suo intervento, il Questore di Trapani, Giuseppe Felice Peritore, ha ribadito che il terreno prima appartenente a Totò Riina è stato confiscato per dare un messaggio forte e chiaro contro il potere mafioso.
Riflessioni sulla lotta alla mafia
In un contesto di crescente attenzione alla sicurezza, le parole espresse da parti politiche e autorità presenti oggi hanno sottolineato la necessità di un impegno collettivo nella lotta alla criminalità. Adriana Piancastelli ha condiviso la sua emozione, collegando profondamente la vita e l’eredità di Manganelli alla missione della Polizia. La sua testimonianza ha voluto richiamare l’attenzione sul valore della vita, legato a un forte senso di giustizia e solidarietà sociale.
Incoraggiando la comunità a rimanere unita contro le ingiustizie, il sindaco di Castelvetrano ha messo in evidenza l’importanza della cooperazione tra cittadinanza e istituzioni. La giornata odierna, che precede la Giornata Nazionale delle Vittime di Mafia, ha assunto dimensione simbolica, richiamando l’attenzione su una battaglia che coinvolge tutta la società. L’evento ha visto la presenza di numerose autorità, inclusi procuratori e rappresentanti della Chiesa, testimoniando un impegno trasversale nella lotta contro la mafia.
Un confronto aperto e costruttivo sui temi legati alla legalità permette di mantenere vivo il ricordo di Manganelli e di tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita nella lotta contro la criminalità, affinché il loro impegno non venga dimenticato.