Attualità

Civita abbandonata ai… vandali

I lavori del nuovo ingresso agli scavi sono fermi da un anno tra finestre rotte, erba alta e pavimentazione danneggiata

Il “nuovo” ingresso

Se qualcuno vuole beccarsi un bel “pugno nello stomaco” non deve far altro che recarsi sulla collina di San Pasquale. Dopo una breve passeggiata lungo il viottolo che costeggia le Cappelle della Via Crucis (intitolate al compianto dipendente comunale Nicola Carpentiero ma ciò nonostante lasciate nell’abbandono) si troverà di fronte un panorama a dir poco struggente e paradossale: da un lato la storia rappresentata dalla domus romana, dai resti del decumano e dalle rovine dell’antica Abellinum e dall’altra il degrado che da un anno avvolge il nuovo ingresso al sito archologico insieme alla sconvolgente visione dell’edificio che un tempo ospitava la scuola elementare e poi la sede dei servizi sociali corsortili.

Eppure nel gennaio del 2015 i lavori sembravano procedere per il meglio. Il nuovo ingresso e la struttura per l’accoglienza dei turisti erano a buon punto. Nel marasma del cantiere emergevano quelli che erano stati i lavori per la realizzazione di due vie per il nuovo ingresso, due rampe illuminate da tre nuovi pali della luce, che conducevano ad una struttura, non completamente finita, ma nuova. Nel novembre del 2015 l’architetto Matteo Sessa si diceva soddisfatto per gli interventi quasi del tutto completati grazie ai fondi POIN (programmi operativi interregionali-95%) e del comune (5%) per un totale di 3milioni e 800mila euro.


La piccola parte di lavori restanti era da completarsi entro la fine dell’anno scorso. Durante una conferenza stampa di dicembre presieduta dal delegato ai beni culturali, Raffaele Barbarisi, il responsabile della soprintendenza, Maria Fariello e il presidente dell’associazione culturale Pro-Loco, Lello Labate, si parlava della non lontana data dell’apertura del parco archeologico anche con un accesso felice per i diversamente abili. Nonostante qualche piccolo ritardo, dopo il quarto esproprio insomma, si presagiva una riapertura vicina. Infatti mancavano solo il 3% dei lavori per il completamento dell’area per un importo tra i 70.000 e 100.000 Euro. Nonostante ciò, la ditta incaricata, come confermò l’architetto Sessa, “non aveva più a disposizione risorse economiche per completare i lavori”. Bisognava quindi, in tempi strettissimi affidare l’ultimo “pezzo mancante” ad una nuova impresa.

Ebbene la zona oggi, ad aprile 2016, è sì ancora un cantiere, ma abbandonato. La struttura destinata agli uffici e alla cabina di regia per la videosorveglianza, nonché i percorsi di accesso sono stati oggetto di atti di vandalismo. Vetri rotti mostrano il degrado dei nuovi infissi e la vegetazione infestante avanza sempre di più. Rifiuti di ogni genere formano mucchi pericolosi se si pensa che si tratta di una zona frequentatissima dai gruppi Scout. I nuovi percorsi per l’accesso futuro alla domus chiusi, vengono abitualmente “usati” perché sono state forzate le delimitazioni. Resta il fantasma della scuola elementare, un vecchio edificio cadente vicinissimo alla nuova struttura, quest’ultima sembra destinata, nonostante neonata, alla stessa fine.

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Redazione