Il gruppo che si è opposto alla riforma costituzionale si è sciolto
Vogliamo esprimere la nostra gratitudine a tutta la cittadinanza atripaldese per la partecipazione ma, soprattutto, per non aver approvato, in modo netto e chiaro ed in sintonia con il resto dell’Italia, la proposta di modifica della nostra Costituzione.
Vogliamo ringraziare, altresì, tutte le forze politiche che hanno condiviso le ragioni del “NO”, conseguendo così un risultato, alla vigilia, insperato.
Agli amici del “SI” vogliamo ribadire che le domande sulle quali siamo stati impegnati: il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della seconda parte della Costituzione sono questioni attuali e vanno affrontate; ma la proposta, così come formulata, non ci ha convinti e non ha convinto il Paese.
La Costituzione deve essere di Tutti ed è uno strumento di unità, ecco perché i Costituenti hanno voluto che le sue modifiche non potessero essere fatte da un solo partito e neppure dalla sola maggioranza parlamentare.
Vorremmo concludere dicendo che l’alto livello di partecipazione ed il risultato del referendum fanno molto riflettere: l’attenzione dell’opinione pubblica, di fronte a ciò che ritiene veramente importante, è molto più alta di quanto si possa immaginare e l’astensione o la non partecipazione si manifestano quando la proposta offerta è inadatta o insufficiente.
Per questo crediamo che tutto il mondo politico (partiti, associazioni, singoli cittadini) debba aprire una stagione di riflessione e di dibattito (e perché no anche ad Atripalda), su questioni che interessano i singoli cittadini, favorendo la loro partecipazione alla risoluzione dei problemi comuni.
Laura Barbato, Lello Nevola, Antonio Alvino, Vincenzo Moschella, Mimmo Landi, Sabino Morano, Enrico Ruongo, Enrico Giovino, Bruno Bruschi, Sabino Sellitto, Tommaso Mazzocca, Luciano Natalino e Antonio Candella