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congelare e ricongelare cibo-ilsabato.com
Congelare e ricongelare il cibo, scopriamo insieme se si tratta di un metodo sicuro oppure no. Ecco quando si può fare e quando no.
La conservazione dei cibi è una pratica antica quanto l’uomo stesso. Sin dall’alba dei tempi, l’uomo ha cercato metodi per preservare gli alimenti e garantirsi scorte nei periodi di scarsità.
Oggi disponiamo di molteplici tecniche per allungare la vita degli alimenti, ognuna con caratteristiche e vantaggi specifici. Uno dei metodi più semplici è la refrigerazione, che rallenta la proliferazione batterica e mantiene freschi i cibi per alcuni giorni.
La salatura e l’essiccazione, invece, erano molto diffuse prima dell’avvento dei frigoriferi e sono ancora utilizzate per carni, pesci e alcuni ortaggi.
La tecnica sottovuoto prolunga ulteriormente la durata degli alimenti, eliminando l’ossigeno, elemento chiave per la crescita di microrganismi. Anche la fermentazione è un’ottima strategia: pensiamo allo yogurt, ad esempio, che non solo si conserva a lungo, ma acquisisce ulteriori proprietà benefiche.
Tra i metodi più diffusi c’è il congelamento, che blocca quasi del tutto il deterioramento. Si rivela essere di fondamentale importanza, però, farlo nel modo migliore affinché si evitino rischi pericolosi.
Congelare e ricongelare il cibo: ecco come farlo nel modo migliore, per evitare pericolose conseguenze
Il congelamento degli alimenti è una delle più grandi comodità della vita moderna, permettendoci di conservare il cibo più a lungo e ridurre gli sprechi. Tuttavia, non è un processo privo di rischi, soprattutto se non viene gestito correttamente.
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Uno degli errori più comuni è il ricongelamento di un alimento dopo averlo scongelato, un’abitudine che può favorire la proliferazione di batteri dannosi e aumentare il rischio di intossicazioni alimentari.
Il motivo è semplice: ogni alimento fresco contiene una certa quantità d’acqua, che diventa il terreno ideale per la crescita di microrganismi. Il congelamento, infatti, non elimina i batteri presenti, ma ne sospende semplicemente l’attività.
Quando il cibo viene scongelato, i batteri tornano in uno stato attivo e si moltiplicano rapidamente. Se poi l’alimento viene ricongelato senza essere stato prima cotto, il ciclo si ripete, aumentando la possibilità di contaminazione.
L’unico modo sicuro per ricongelare un alimento è sottoporlo a una cottura completa tra uno scongelamento e l’altro, poiché il calore è in grado di ridurre significativamente la carica batterica.
Un’altra convinzione errata è che il congelamento uccida automaticamente tutti i microrganismi: in realtà, le temperature domestiche di circa -18°C bloccano la proliferazione batterica, ma non la eliminano.
Per questo motivo, il metodo migliore per scongelare gli alimenti è farlo lentamente in frigorifero, evitando sbalzi termici che potrebbero favorire la crescita di batteri. Una volta scongelato, il cibo va consumato entro un breve tempo e preferibilmente cotto ad alte temperature.
Seguire queste accortezze non solo preserva il sapore e la qualità degli alimenti, ma protegge anche la nostra salute, evitando spiacevoli intossicazioni e garantendo un consumo più sicuro di ciò che conserviamo nel nostro freezer.