
Cresce il dissenso tra i sindaci di Vicenza sulla ricostituzione del tribunale della Pedemontana - Ilsabato.com
Negli ultimi giorni si è intensificato il dibattito sull’eventuale riapertura del tribunale della Pedemontana a Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza. La questione ha portato 59 sindaci a firmare una lettera indirizzata al ministro della Giustizia Carlo Nordio. Questi primi cittadini esprimono preoccupazioni significative riguardo alla possibilità di dare vita a una nuova sede giudiziaria in una situazione già critica per quanto riguarda il personale e le risorse disponibili.
Sindaci si uniscono contro il tribunale della Pedemontana
Questa mattina, un gruppo di sindaci ha consegnato un documento presso il Palazzo di Giustizia di Vicenza, firmato da 31 primari cittadini della provincia berica, che si aggiunge ai 28 che precedentemente avevano già espresso le proprie preoccupazioni. Questo gesto rappresenta una mobilitazione collettiva e un chiaro segnale di dissenso nei confronti della proposta di ricostituzione del tribunale. La lettera messa a punto dai sindaci fa riferimento a un incontro che si è svolto tra i colleghi dei comuni di Vicenza, Padova e Treviso, i quali hanno dialogato con gli ordini degli avvocati locali. Gli avvocati, da sempre critici nei confronti di questo nuovo polo giudiziario, vedono nel progetto una soluzione non sostenibile, vista la situazione attuale delle risorse in campo giudiziario.
Posizioni diverse e obiezioni forti
Il dibattito sul tribunale della Pedemontana non è soltanto un tema burocratico, ma ha suscitato profonde riflessioni tra i sindaci. È emersa la necessità di un confronto aperto sulle necessità reali del territorio, specie in un contesto in cui il sistema giuridico rischia di essere sovraccarico. L’Ordine degli avvocati di Vicenza ha esitato a fornire il proprio sostegno all’idea, inviando ai comuni una lettera ben dettagliata in cui espone le varie obiezioni riguardo il progetto del nuovo Palazzo di Giustizia. Fra queste il fatto che la provincia soffre di una pesante carenza di organico: si parla di un 50% in meno di magistrati e personale amministrativo rispetto a quanto previsto dalla pianta organica.
Questa situazione solleva interrogativi critici sugli obiettivi del nuovo tribunale. I membri dell’Ordine degli avvocati paventano che non si possa garantire un servizio efficiente in un contesto in cui già oggi i tribunali faticano a gestire i flussi di lavoro. L’inadeguatezza delle risorse potrebbe non solo compromettere il funzionamento del tribunale, ma anche incidere negativamente sulla qualità della giustizia erogata.
La risposta dei cittadini e delle istituzioni
Il tema della giustizia e della sua accessibilità non è solo una questione di politica locale, ma coinvolge in modo diretto anche i cittadini, i quali attendono un sistema giudiziario che funzioni al meglio. L’ansia dei cittadini è palpabile, così come la necessità di vedere risposte concrete da parte delle istituzioni. I sindaci, rappresentando le istanze dei loro concittadini, stanno cercando di portare avanti questa battaglia per ottenere un ascolto attento da parte delle autorità centrali.
Il futuro del tribunale della Pedemontana rimane così incerto, con un clima di grande fermento e di opposizione che prevade le discussioni pubbliche e politiche. La stragrande maggioranza dei sindaci di Vicenza è decisa a seguire con attenzione questa vicenda, mettendo in evidenza l’importanza di soluzioni che rispondano alle reali esigenze del territorio, piuttosto che a proposte che potrebbero rivelarsi non sostenibili nel lungo termine. La tensione è alta e il dialogo, sia interno che con il Ministero della Giustizia, sembra destinato a continuare nei prossimi mesi.