Dal M5s ad Attiva Atripalda, Valentina Barile: Porto la mia indipendenza


Da attivista pentastellata a candidata alla carica di consigliere comunale nella lista di Paolo Spagnuolo: Ho a cuore tutti i temi connessi all’ambiente

Valentina Barile, 62 anni, dottore commercialista e revisore dei conti

Dal MoVimento 5 Stelle al Pd, o almeno una “parte” di Pd, Valentina Barile, 62 anni, commercialista e revisore dei conti, in questa competizione elettorale ha deciso di candidarsi con la lista di Paolo Spagnuolo, “Attiva Atripalda”. 

«Ho appoggiato con convinzione il M5Stelle. Ho condiviso un progetto con molte persone che, come me, ne vedevano il potenziale fin da tempi non sospetti e con loro abbiamo provato a creare il presupposto per un’attività politica più incisiva: il risultato di questo lavoro è stato evidente alle politiche nel 2018. Detto questo, non credo di dire niente di nuovo affermando che il soggetto politico M5S stia affrontando un momento di “ridefinizione” mentre i principi, le idee e i valori che ha ispirato secondo me restano assolutamente validi sebbene non sufficienti per avere la forza di sostenere una lista e un candidato sindaco autonomi. La decisione di sostenere Attiva Atripalda nasce prima di tutto dal fatto che sia una lista civica seppure di ispirazione di sinistra». 

Il MoVimento 5 Stelle, almeno gli attivisti di Atripalda, come hanno preso la sua decisione di scendere in campo con i Democratici?

«Prima di decidere ho discusso la questione con quegli attivisti con cui mantengo rapporti di amicizia. Ho chiarito che il mio interesse era esclusivamente rivolto alla città per la quale ritenevo di dovermi spendere e dare il mio contributo come cittadina: tutti percepiscono che Atripalda sta rischiando di perdere molta della sua attrattiva con la crisi che sta attraversando il commercio. La vocazione storica della città e principale volano economico rischia di diventare obsoleta se non la si rilanci attraverso modalità diverse e non la si affianchi ad attrattori complementari. Purtroppo alcune scelte, e alcune non scelte, pesano e peseranno sul commercio di prossimità ma la disponibilità del nostro candidato sindaco a considerare con attenzione le proposte che arrivano è più alta di quanto pensassi. Per quanto riguarda l’appartenenza politica del candidato sindaco e di altri componenti la lista non è importante poiché faccio mie le parole di Gianroberto Casaleggio “non ci sono idee di destra o di sinistra , ma solo idee buone o cattive” . La trasversalità per me può essere un valore quando c’è condivisione degli obiettivi: quello che importa è che ci sia la disponibilità ad ascoltare le idee e a valutarle per ciò che sono e mi pare che Paolo Spagnuolo confermi questa tendenza. Il futuro di Atripalda è nelle idee innovative: pensare di poter attingere a sistemi di rilancio del passato non aiuterà, anzi continuerà a nuocere. E’ un momento molto difficile. Tutti sapevamo che il commercio sarebbe cambiato verso una modalità più virtuale, più orientata al servizio che al bene, ma tutti eravamo convinti che ci sarebbero voluti alcuni anni. La pandemia ha accelerato tutto e in soli due anni abbiamo visto che il commercio, soprattutto quello di prossimità, ha subito uno stravolgimento enorme tanto che se è vero che niente sarà più come prima, per il commercio questo è vero all’ennesima potenza! Per questo, da atripaldese nata e vissuta nel commercio, credo che ora Atripalda abbia bisogno di tutto l’aiuto possibile da parte dei suoi cittadini i quali, per una volta, debbono tralasciare le sovrastrutture e stringersi attorno ad un obiettivo comune nell’interesse di tutti».

Nella lista porterà idee ed ideali dei Cinque Stelle? Se sì, quali in particolare?

«Ho aderito con convinzione al progetto del M5S e perciò i principi simboleggiati dalle 5 stelle (acqua, ambiente, trasporti, connettività e sviluppo) per me restano attuali, fondamentali e condivisibili. Anche declinati nella versione più ampia dell’ultimo periodo: beni comuni, ecologia integrale, giustizia sociale, innovazione tecnologica ed economia eco-sociale di mercato restano i valori ispiratori fondamentali della mia candidatura. A questi si aggiunge la centralità dell’individuo e della comunità come principali soggetti cui devono essere finalizzate le azioni politiche».

Perché ha scelto di candidarsi con la lista “Attiva Atripalda”?

 «L’idea è stata di alcuni amici con cui talvolta si parla di politica che hanno pensato di proporre questa possibilità sia a me che a Paolo che, pur conoscendoci da tempo, non avevamo mai valutato questa ipotesi. Al nostro primo incontro ho posto tutte le questioni che come cittadina desideravo comprendere e conoscere trovando argomentazioni serie, competenti e pertinenti sia da parte di Paolo che di Mimmo Landi. Mi sono assicurata di poter mantenere la mia indipendenza e quindi ho accettato».



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