Politica

Di bilanci e di sbilanci

Nota di Raffaele La Sala: Se il 50% della somme incassate con l’autovelox va all’Anas, il Bilancio di Previsione e tutto sbagliato, tutto da rifare…

La questione è abbastanza ‘tecnica’, ma due conti li sanno fare pure i profani (e cioè i cittadini che non sono tenuti ad occuparsi ratione muneris di materia di bilancio). Ed a loro (ma naturalmente anche a quelli che profani non sarebbero: responsabili di settore, assessori al…ramo, revisore dei conti ed organismi tutti di controllo…contabili e di legittimità) la cosa ufficialmente e sommessamente si segnala.

E’ a tutti noto (forse) che il bilancio di previsione per il 2016 ed il pluriennale pareggiano con una milionaria voce attiva per circa due milioni di euro/anno, da sanzioni per eccesso di velocità da accertarsi con due autovelox fissi, nei due sensi di marcia della variante 7 bis nel tratto di attraversamento del territorio comunale. Previsione esagerata, senza entrare nel merito delle questioni tecniche e di legittimità (che hanno reso finora la riscossione un percorso accidentato ed oneroso per l’Ente… per concludere che l’impresa non vale la spesa… Ora un’ attenta rilettura della normativa vigente introduce un ulteriore elemento che merita di essere approfondito, fino a far saltare il banco del previsionale, che -a questo punto- andrebbe rifatto daccapo, allegati compresi. Riporto integralmente da un deliberazione della Corte dei Conti- Sez Regionale di Controllo per l’Emilia Romagna (n. 44/2016/PAR del 3 maggio 2016) la parte che ha valore erga omnes.

“[…] La normativa è stata completata con la previsione di cui all’art. 25, comma 2, della legge 29 luglio 2010, n. 120, che ha affidato ad un decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti da emanare di concerto con il Ministro dell’Interno e sentita la 5 conferenza Stato – Città ed Autonomie Locali, la definizione delle modalità di versamento dei proventi agli enti interessati, di cui al citato comma 12-bis dell’art. 142 del Codice della Strada. Il legislatore ne ha altresì previsto la decorrenza temporale stabilendo, al comma 3 del citato art. 25, che” le disposizioni di cui al comma 12-bis, 12-ter e 12-quater dell’articolo 142 del decreto legislativo n. 285 del 1992 […] si applicano a decorrere dal primo esercizio finanziario successivo a quello in corso alla data di emanazione del decreto di cui al comma 2.”

Successivamente un nuovo intervento del legislatore ha consentito la reviviscenza senza limitazioni del citato comma 12-bis dell’art. 142 del Codice della strada, stabilendo che “il decreto di cui al comma 2 dell’articolo 25 della legge 29 luglio 2010, n. 120, è emanato entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto”. In caso di mancata emanazione del decreto entro il predetto termine, trovano comunque applicazione le disposizioni di cui ai commi 12-bis, 12-ter e 12-quater dell’articolo 142 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.” (art. 4-ter, comma 16, del d.l. 2 marzo 2012 n. 16, convertito dalla legge 26 aprile 2012 n. 44). Il richiamato decreto alla data odierna non risulta essere stato ancora emanato.

Dalla ricostruzione del quadro normativo appena detto ne deriva dunque che le amministrazioni sono comunque tenute all’applicazione delle disposizioni contemplate dai commi 12-bis, 12-ter e 12-quater dell’art 142 del Codice della strada, con la conseguenza che è per esse obbligatorio provvedere all’accantonamento della quota del 50% dei proventi delle suddette sanzioni, da destinare a favore dell’ente proprietario della strada.”

Con la conclusione che:

a. nessuno (né caposettore né assessore né revisore) ha dichiarato, in nessuna sede, l’obbligo dell’accantonamento del 50% delle sanzioni introitate con autovelox al proprietario della strada (e cioè all’Anas, che comunque deve autorizzare l’installazione dei misuratori di velocità).

b. Il previsionale ne risulta… sbilanciato ed inservibile.

c. Non lo sapevano (o lo sapevano e hanno fatto finta di niente). Con il corollario che qualcuno o ci è, o ci fa (o – come succede – un po’ ci è e un po’ ci fa…) e allora sono gli altri (innanzitutto i piedìni, ma anche il Prezioso che non lo è ancora ed il segretario generale, garante della legittimità) che… fanno finta di niente.

Insomma la leggerezza e la supponenza di qualche saputello presunto espone ancora una volta il Comune di Atripalda ad un grave pregiudizio sul bilancio, al di là di dichiarazioni compiacenti e di vere e proprie campagne di stampa&propaganda di regime. Chissà che ne pensa S.E. il Prefetto; o la Corte dei Conti, alla quale i documenti contabili vanno comunque indirizzati.

Raffaele La SalaCoordinatore “Piazza Grande”

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Comunicato Stampa