Sabino “Astro” Iandoli curerà l’osservazione del “pianeta con gli anelli”
Domenica alle ore 20:30, in piazza Umberto I, si potranno osservare le meraviglie del cielo stellato, in particolare modo Saturno. L’iniziativa, organizzata da Sabino Iandoli, permetterà di ammirare Venere quindi Giove fino ad arrivare nel “pianeta con gli anelli”.
Intanto ecco qualche dettaglio di Sabino su Saturno: “Saturno è il secondo pianeta più grosso del Sistema solare dopo Giove e possiede la stessa struttura, infatti i componenti principali sono idrogeno e elio. Saturno È famoso per gli anelli luminosi che circondano il pianeta all’altezza dell’equatore. Sappiamo che hanno uno spessore di circa 1 km e che sono formati da frammenti di polvere e da massi di ghiaccio molto piccoli. Osservando al telescopio, con un pò di attenzione, è possibile intravedere uno spazio vuoto situato al centro dell’anello. Questo spazio vuoto prende il nome di ”divisione di Cassini” (dal nome di Gian Domenico Cassini, che la scoprì nel 1675) e separa i due anelli più brillanti del pianeta, l’anello B, all’interno, e l’anello A, all’esterno. Ma in realtà non ci sono solo l anello A e B, anche essi sono formati da migliaia d anelli più piccoli. Intorno al piante e a questi anelli ruotano le lune di Saturno, circa 62, delle quali possiamo scorgere le più grandi: Titano, Rea, Giapeto, Dione e Teti.
Anche se più piccolo di Giove, Saturno è un pianeta enorme con un diametro che corrisponde a nove volte quello del nostro pianeta e può contenere al suo interno 770 il pianeta terra. Ma è il più “leggero” di tutti. La sua densità è di appena 0.7, minore di quella dell’acqua: se esistesse un oceano abbastanza grande da contenerlo, esso galleggerebbe! Impiega 29 anni per completare una rivoluzione intorno al sole (un anno su Saturno dura 29 anni terrestri) e 10 ore per ruotare su se stesso.
Si trova a circa 1500 milioni di km dal Sole (10 volte la distanza che separa la Terra dal Sole, 4000 volte la distanza Terra Luna, per farmi capire meglio, dobbiamo fare 38.000 volte il giro intorno al nostro pianeta per percorrere la distanza che ci separa da Saturno, con un aereo di linea impiegheremo 190 anni. La luce invece impiega circa 80 minuti luce, che differenza! Ciò significa che stiamo osservando Saturno com’era 80 minuti fa. Se infatti Saturno in questo preciso momento dovesse scomparire e o esplodere, a noi dal telescopi non risulterebbe nessun cambiamento. Solo tra 80 minuti giungerà dai noi l immagine della sparizione o dell’esplosione. Osservando il cielo si viaggia nel tempo, più lontano osserviamo e più indietro scaviamo nel tempo”.