Il sacerdote ha parlato a cuore aperto durante l’assemblea pubblica: «Basta coi paragoni col passato, apritevi alle novità e non parlate alle spalle». Ecco le novità della vita parrocchiale e… l’importo dello stipendio mensile
«Mi sto trovando bene in questa comunità, ma non posso dire che io abbia lo stesso entusiasmo dei primi giorni», queste le prime parole pronunciate da don Fabio nell’assemblea pubblica svoltasi domenica scorsa nella chiesa madre. Con lo sguardo deciso, il parroco ha spiegato i motivi di questo cambiamento: «Ho notato che spesso emergono i difetti che avete invece del talento. Ormai sono trascorsi due anni dal mio insediamento, vi chiedo di crescere. Vorrei chiarire, inoltre, che il mio sorriso non è sinonimo di stupidità, mi riferisco soprattutto ad alcuni “cretini” che parlano alle spalle. Io non sono superficiale, bensì prego ogni giorno il Signore affinché mi possa dare sempre la forza di aprire le mia braccia ed accogliervi con felicità. Sono convinto che se una persona ha qualche problema preferisca confrontarsi con un volto sorridente».
Parole che suonano forte, in particolare modo quando don Fabio confida la propria stanchezza per i frequenti confronti con il passato: «Esistono fortunatamente tanti modi di vivere il sacerdozio. L’unico aspetto in comune con gli altri parroci è l’amore verso il Signore. A me non interessa l’operato di chi mi ha preceduto, le cose si possono fare anche diversamente. Io studio ogni giorno per cercare sempre nuove forme di comunicazione, e vorrei che la smetteste con questi paragoni, non ne posso più».
Tra i fedeli regna il silenzio (a parte qualche cellulare “squillante”) ed il sacerdote quasi a bassa voce chiede di essere accettato completamente: «Io questo sono, vorrei sentirmi accettato. Ho provato a venirvi incontro, adesso fatelo anche voi, altrimenti potete andare anche via. Dobbiamo cambiare, altrimenti non saremo mai un punto di riferimento per l’intera città».
Successivamente, con lo stesso esempio utilizzato l’anno scorso, il ministro di Dio chiarisce che fuori dalla chiesa «Sono libero di mangiare la pizza con chi voglio, senza offendere nessuno. E’ inutile stare lì a contare quante carezze in più ho riservato ad una persona piuttosto che ad un’altra. Io prego per tutti, smettetela con questi ragionamenti assurdi».
Infine la “ricetta” di don Fabio per invertire la rotta dopo due anni spesso caratterizzati da atteggiamenti all’insegna dell’egoismo e protagonismo: «Fate emergere l’amore verso l’altro e il desiderio di bellezza. Solo così riusciremo ad essere una vera e propria comunità. Iniziamo a capire che siamo tutti uguali, e che dobbiamo guardare nella stessa direzione per fare il bene della parrocchia. Ce la possiamo fare, soprattutto perché in questa parrocchia ci sono tanti talenti, persone contraddistinte da un grande carisma, facciamo emergere questo, vi prego».
Un confronto duro, dunque, tra il sacerdote ed i fedeli. Tanti concetti espressi l’anno scorso sono stati ribaditi anche in questa occasione, e abbiamo potuto percepire come la mancata inversione di rotta abbia smorzato non poco l’entusiasmo di don Fabio. Quest’ultimo, però, non ha rinunciato a chiedere nuovamente un cambio di mentalità, di affiancarlo in questo percorso spirituale e soprattutto di volerlo bene, sia come sacerdote che come uomo.
VITA PARROCCHIALE, LE PRINCIPALI NOVITA’ – Tante le novità illustrate da don Fabio in questa occasione di confronto con i fedeli. La prima riguarda gli incontri con le famiglie, che dovranno rientrare tra gli eventi ordinari, con le associazioni che avranno più autonomia riguardo questo tipo di iniziative. Rispetto agli anni precedenti, inoltre, i giovani avranno più attenzioni, così come ha spiegato il parroco: «Il prossimo Sinodo (ottobre 2018) avrà come tema i giovani. Anche noi ci muoveremo in questa direzione, e la 3^ domenica di ogni mese sarà riservata ad un incontro con gli “innamorati” presso i locali in contrada Ischia. Parleremo dell’amore in età giovanile e di tutte le emozioni che può scatenare. Non sostituisce il percorso di preparazione al matrimonio, anche se a partire dall’anno prossimo avranno la stessa valenza». La 2^ domenica del mese, invece, sarà dedicata alla preghiera per coloro i quali non pregano: «Questa estate ho visto una cripta in cui i fedeli pregavano per chi non prega. Mi è piaciuta subito come iniziativa, e quindi la seconda domenica di ogni mese dalle 19:30 fino alle 21:00 chi vorrà potrà pregare sulle tombe dei nostri Martiri insieme al gruppo “Maria”». Altro compito è quello assegnato al gruppo “Marta”: «La nostra chiesa è molto bella, però è grande, e la “nostra” Gerarda ha bisogno di aiuto. Due volte al mese, quindi, chi vorrà potrà venirci a dare una mano per le pulizie della parrocchia. Ogni volta chiederemo la disponibilità di almeno sei persone, in modo tale da effettuare anche delle turnazioni». Don Fabio ha spiegato anche le novità riguardo le messe plurintenzionali: «Da lunedì a sabato le messe saranno tutte plurintenzionali. Ci tengo a precisare, inoltre, che al sacerdote è destinata solo un’offerta, mentre le donazioni per le altre intenzioni andranno nelle casse della chiesa». Infine una battuta sullo stipendio che percepisce: «Ho specificato che le offerte per le altre intenzioni sono destinate alle casse parrocchiali perché alcuni potranno pensare che io mi possa arricchire. Se proprio volete farvi due conti, vi confesso che io percepisco 937,80 euro al mese, che poi diventano circa 1.300 euro con l’unica offerta che trattengo per le messe plurintenzionali».