Due scialpinisti tragicamente deceduti in valanga sulle Dolomiti: ecco cosa è successo

Un tragico incidente ha colpito la comunità degli amanti della montagna, con la morte di due scialpinisti travolti da una valanga sulla Forcella Giau, un noto valico alpino delle Dolomiti. L’evento è avvenuto tra Cortina d’Ampezzo e la Val Fiorentina e ha coinvolto tre escursionisti, tra i quali solo uno è sopravvissuto. La notizia è stata confermata dal Soccorso Alpino e Speleologico del Veneto, il quale ha fornito dettagli aggiornati sull’incidente.

La tragedia degli scialpinisti

Le vittime di questo drammatico evento sono Elisa De Nardi, di 40 anni, residente a Conegliano, e Abel Ayala Anchundia, un 38enne proveniente da Vittorio Veneto. Il terzo membro del gruppo, il fratello di Elisa, ha avuto la fortuna di cavarsela con una frattura alla caviglia. Sebbene sepolto fino al collo dalla neve, è riuscito a mantenere la lucidità necessaria per avvisare i soccorritori. Un quarto compagno, presente al momento dell’incidente, ha anche lui dato il via alle operazioni di soccorso. Le ricerche nel territorio di San Vito di Cadore hanno preso il via, con i soccorritori che hanno dovuto fronteggiare non solo la neve fresca ma anche le difficili condizioni di visibilità.

Le operazioni di soccorso in condizioni difficili

I soccorritori sono stati allertati per un intervento che si è svolto a un’altitudine di 2.300 metri sul livello del mare. La squadra del Soccorso Alpino ha immediatamente mobilitato alpinisti esperti e squadre di intervento per affrontare la valanga e cercare di estrarre i tre scialpinisti sepolti sotto la neve. È stata una corsa contro il tempo, poiché ogni minuto conta in situazioni come queste.

Le ricerche si sono svolte in un’area considerata ad alto rischio, e le operazioni sono state rese ancora più complesse dalle avverse condizioni atmosferiche della regione. Gli operatori hanno utilizzato attrezzature specifiche e tecniche di ricerca, cercando di individuare i dispersi il più rapidamente possibile. Purtroppo, nonostante tutti gli sforzi, la tragedia ha colpito due famiglie, portando un dolore incommensurabile.

Il destino di Elisa De Nardi

Elisa De Nardi, estratta per ultima dalle neve, è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Le sue condizioni erano critiche, avendo trascorso ore sepolta sotto tre metri di neve. Nonostante il tempestivo intervento della squadra di soccorso, la donna è deceduta nel reparto di terapia intensiva, segnando un’ulteriore perdita per la comunità locale.

La notizia della tragedia ha scosso non solo il mondo degli scialpinisti ma anche la cittadinanza, che si stringe attorno alle famiglie delle vittime. Gli incidenti come questo sottolineano l’importanza di affrontare la montagna con la dovuta cautela, considerando i rischi legati alle valanghe e alle condizioni meteorologiche.

Quello che era iniziato come un giorno di avventura e libertà si è trasformato in una drammatica esperienza, rimarcando l’imprevedibilità della natura. Gli appassionati della montagna sono ora di fronte a una riflessione profonda sulla sicurezza e il rispetto delle montagne che tanto amano.

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Gabriele De Santis