Il primo cittadino uscente scrive: «Mi sono complicato la vita, ma sono felice di avere potuto scegliere il meglio per la mia città»
Sono davvero orgoglioso di avere ricevuto la fiducia di concittadine e di concittadini dai volti e dalle storie personali onorevoli. Persone non scelte nelle segreterie dei partiti, non frutto di accordi politici assunti al di là di Atripalda e degli atripaldesi; non si tratta di amiche ed amici riuniti in una lista attraverso la sceneggiata dell’accordo programmatico, ma di atripaldesi che si sono ritrovati spontaneamente, naturalmente, per aumentare (insieme a me) la qualità della vita ad Atripalda.
Per me, Fabiola, Mimmo e Lello si tratta di un nuovo inizio. Una nuova esperienza amministrativa in cui porteremo in dote l’esperienza amministrazione maturata negli ultimi cinque anni e, soprattutto, la consapevolezza di aver commesso, ingenuamente ed in buona fede, alcuni errori.
Grazie alla maggioranza dei candidati della mia lista, la prossima esperienza amministrativa godrà di nuova linfa, rappresentata da forze realmente della società civile , che mi consentiranno di non perdere mai il contatto con la mia comunità (come, mio malgrado, è accaduto nei precedenti 5 anni). Quanta fatica, quanta energia profusa nel corso della mia esperienza da Sindaco. Riunioni “fiume” per scegliere la giunta, mediante l’individuazione di un criterio che garantisse non la migliore composizione dell’esecutivo per gli atripaldesi, ma l’equilibrio tra partiti provinciali; liturgie partitiche per individuare chi, al di là delle competenze, rappresentasse Atripalda negli enti sovracomunali (ora comprendo perché questi enti sono tutti in deficit ). Avrei potuto comodamente fare ancora parte del sistema, facendomi “preparare” da altri la lista. Invece no! Mi sono complicato la vita, ma sono felice di avere potuto scegliere il meglio per la mia città che, dopo avermi formato culturalmente ed umanamente, mi ha conferito l’onore di rappresentarla da primo cittadino a soli 38 anni.
Il sistema si è coalizzato contro di me, perché nel 2012 aveva immaginato di poter gestire, manovrare quel giovane Sindaco inesperto. Avevano fatto male i conti ! Si sono trovati di fronte un primo cittadino sicuramente inesperto, ma attento, onesto ed autonomo, che ha visto ciò che non doveva (le cronache giudiziarie degli ultimi giorni raccontano), che ha ristabilito un sano criterio di equità fiscale (i tributi si pagano, perché il consenso elettorale si persegue diversamente) …
Non ho avuto, probabilmente, timore reverenziale verso coloro i quali, direttamente o dietro le quinte, sono stati protagonisti della vita politico-amministrativa atripaldese degli ultimi 40 anni. In molti, allora, si saranno chiesti: ma questo da dove è venuto fuori? …facciamolo ritornare indietro, visto che appartiene ad una famiglia di ceto medio che ha vissuto sempre nell’anonimato. Sono tutti al di là della barricata.
Ecco, la reazione a questo sistema è la battaglia di libertà che vogliamo combattere dal punto di vista del popolo, l’unico punto di vista che un non borghese come me conosce!
Guardo i volti dei “miei” candidati e penso ad una stanza vista mare, con la finestra aperta, alle 7 del mattino di una bella giornata estiva: ARIA NUOVA per Atripalda. Grazie
Paolo Spagnuolo