Elezioni provinciali, maggioranza al bivio


Tuccia, Moschella e Pacia fra i 63 candidati per uno scranno a Palazzo Caracciolo. Il voto dei consiglieri comunali di Atripalda potrebbe rivelarsi determinante

Tuccia, Pacia e Moschella

Tuccia, Pacia e Moschella

Il vicesindaco Luigi Tuccia (Pd) ed i consiglieri comunali Ulderico Pacia (Sdi) e Vincenzo Moschella (Fi) sono fra i 63 candidati alla carica di consigliere provinciale per il prossimo biennio (sempreché le Province nel frattempo non saranno cancellate dalla Costituzione come prevede la riforma Boschi e sostituite dalle Aree vaste). Le elezioni si terranno domani, domenica 27 novembre, dalle ore 8:00 alle ore 20:00, e riguardano esclusivamente i sindaci ed i consiglieri comunali dei comuni irpini in carica alla data delle elezioni.

Così come due anni fa il voto è “ponderato”, cioè pesa di più quello espresso dagli amministratori dei comuni più grandi, suddivisi in cinque fasce in base al numero di abitanti. Nella prima fascia (Avellino) vale 3,829; nella seconda (comuni da 10mila a 30mila abitanti come Atripalda) 2,151; nella terza (comuni da 5mila a 10mila abitanti) 1,205; nella quarta (comuni da 3mila a 5mila abitanti) 0,781; e, infine, nella quinta (comuni fino a 3mila abitanti) 0,361.

Una partita, dunque, che si gioca soprattutto nei partiti e tra i partiti, nei comuni e tra i comuni, per arrivare ad eleggere dodici consiglieri che, seppure privi di potere e responsabilità personale (concentrati nelle mani del presidente Gambacorta, in carica per altri due anni), rappresentano pur sempre un riferimento politico ed istituzionale.

Per stare ad Atripalda le elezioni provinciali costituiscono un primo test in chiave locale e, probabilmente, il punto di partenza della campagna elettorale che culminerà presumibilmente nel prossimo mese di maggio con il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale. Anche perché la carica di consigliere provinciale presuppone necessariamente quella di consigliere comunale e, quindi (se escludiamo l’ipotesi che ci si candidi solo per restare in carica sei mesi) appare scontato che i candidati atripaldesi abbiano in animo di ripresentarsi anche alle prossime elezioni comunali, ma mentre la candidatura di Pacia sembra più sportiva che competitiva, sia Tuccia che Moschella, invece, da consiglieri provinciali uscenti, sono dichiaratamente intenzionati ad essere rieletti. Ed allora proviamo a capire se e quale sostegno potrebbero avere dai loro colleghi consiglieri comunali attraverso un voto che, in quanto ponderato, peserà molto nel conteggio totale.

Dalle indiscrezioni che trapelano le intenzioni sembrano piuttosto chiare per quasi tutti i consiglieri. I quattro del Pd (Tuccia, Aquino, Parziale e Scioscia) voteranno certamente per Tuccia nella lista del Partito Democratico; i tre dell’Udc (Spagnuolo, Musto e Iannaccone) scriveranno il nome di un candidato nella lista dell’Udc che sarà indicato all’ultimo momento dalla nuova segreteria provinciale (di cui fa parte anche l’atripaldese Mirko Musto); i consiglieri Del Mauro e Battista voteranno per Franco Di Cecilia (e non per Vincenzo Moschella come due anni fa) nella lista di centrodestra “Moderati per l’Irpinia”; Ulderico Pacia voterà naturalmente per sé stesso; i consiglieri Moschella e Strumolo, infine, voteranno per il primo nella lista di centrodestra “Moderati per l’Irpinia” sempre che nel frattempo Strumolo non abbia cambiato idea a favore di Di Cecilia. Come voteranno il sindaco Spagnuolo ed i consiglieri Landi, Pascarosa, Prezioso e Barbarisi? Voteranno davvero per Vincenzo Moschella dell’opposizione come si sente dire in giro in ragione di un patto già siglato in chiave comunale oppure, come sembra più probabile, si convinceranno che è più prudente non rischiare la tenuta della maggioranza e votare per il vicesindaco Luigi Tuccia? Oppure si divideranno? Insomma, il fatto stesso che vi sia il dubbio già significa molto e, quindi, molto potrebbe succedere il giorno dopo le elezioni se i conti non dovessero tornare e, soprattutto, se a causa di ciò uno dei due consiglieri provinciali uscenti non dovesse essere rieletto, in particolare Luigi Tuccia.



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