Panorama

Emergenza coronavirus, la città apre il cuore: vanno moltiplicandosi i gesti di solidarietà

Provviste alimentari, tute mascherine, tessuto, bibite energetiche, materiale scolastico ed altro ancora: è partita la corsa ad aiutare le fasce più deboli della popolazione

Spesa e bibite energetiche: i soci del circolo Amatori della bici si stanno dedicando alla “corsa” più importante.

Durante queste settimane drammatiche Atripalda si sta confermando come una città dal cuore d’oro: tante le iniziative solidali dedicate ai più fragili e altrettanto notevole è l’impegno di cittadini ed imprenditori nel donare qualsiasi cosa, soprattutto derrate alimentari e dispositivi di protezione individuale.

In questo contesto di solidarietà si inseriscono “perfettamente” due iniziative del Circolo amatori della bici, in particolare modo nella persona di Nicola Pastore. La prima si è concretizzata nella mattinata di giovedì quando Pastore, affiancato dagli operatori della Misericordia di Atripalda, ha donato oltre 300 bottiglie di una bevanda energetica al personale sanitario del “Moscati”. La seconda iniziativa, invece, ha preso il via sabato mattina: due delegati del Circolo – lo stesso Nicola Pastore ed il segretario Antonio De Cicco – hanno consegnato a cinque famiglie una busta contenente nutella, latte, merendine, bottiglie di salsa e pacchi di pasta. Regali, infine, anche per i più piccoli che hanno ricevuto in dono album e colori. L’attività benefica del Circolo, seguita dall’assessore ai servizi sociali Nancy Palladino, proseguirà lunedì ed in totale coinvolgerà circa 20 famiglie, individuate dagli assistenti sociali del 

Una parte del tessuto arrivato dalla Brianza

Oltre alla “Capaldo Spa” che ha donato al nosocomio irpino mille mascherine ed altro materiale sanitario, da segnalare le attività del negozio “Il bello della casa” che ha realizzato e regalato centinaia di Dpi, così come il medico Sabino Aquino, il quale ha destinato altrettante mascherine al Gruppo comunale di protezione civile. Il “Moscati”, inoltre, ha ricevuto generose donazioni anche da parte della ditta “Antonio Iannaccone” (15 tute di protezione e caschetti protettivi), “Pasquale Iannuzzo” (4 caschetti di protezione) e “Zanchi foresta e giardino” (25 tute di protezione, 13 occhiali di protezione e 3 caschetti di protezione).

Negli scorsi giorni, inoltre, l’azienda cittadina “Ar.Tec Sud” ha donato al Gruppo comunale centinaia di Dpi. I volontari, quindi, hanno deciso di destinare tutto il materiale agli operatori instancabili del “Moscati”, i quali stanno provando con tutte le proprie forze a salvare quante più vite possibili. Un’altra donazione, invece, porta la firma del cittadino onorario Enzo Angiuoni, il quale, d’accordo con vicesindaco Anna Nazzaro, ha inviato ai nostri volontari ben 1.000 mq di tessuto (puro cotone) da cui si potranno ricavare circa 15.000 mascherine. A questo proposito segnaliamo con entusiasmo l’incessante attività di alcune volenterose concittadine, come Veronica Felleca, Stefania Cucciniello, Ida Napolitano, Lucia Anna Imbimbo, Luana Antonia Aquino, Danila Scioscia, Carla Repole e Tina Gaeta (ci scusiamo in anticipo se ne abbiamo saltata qualcuna, pronti ad aggiungerla se ci dovesse essere segnalata, ndr), che ogni giorno si adoperano per realizzare centinaia di mascherine “solidali” che, ricordiamo, sono disponibili presso la sede della Protezione Civile in contrada Ischia. L’iniziativa sta riscuotendo enormi apprezzamenti in città e, infine, testimonia ancora una volta il cuore d’oro della nostra città, soprattutto nei momenti di forte difficoltà.

La consigliera Giuliana De Vinco ed alcuni volontari del Gruppo comunale di protezione civile hanno consegnato al “Moscati” molte mascherine.

La solidarietà ha felicemente “investito” soprattutto il gruppo comunale di Protezione Civile che, coordinato dalla delegata Giuliana De Vinco, sta fornendo alla popolazione alcuni servizi essenziali, soprattutto per le persone anziane.

Sicuramente, infine, ci sono stati e ci saranno altri grandi slanci di altruismo che, seppure al momento non conosciamo, meritano e meriteranno alla fine di questa guerra gli applausi di ognuno di noi.

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Redazione