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Emergenza smog: da oggi Avellino chiude la circolazione ai mezzi inquinanti, Atripalda no

Troppi sforamenti del limite annuale di polveri sottili, l’ordinanza sarà in vigore per un mese. Il sindaco Spagnuolo per ora non si è mosso

Auto incolonnate in via Appia che rendono l’arteria impraticabile per diverse ore al giorno

Da oggi, lunedì 22 ottobre, per un mese, ad Avellino sarà vietata la circolazione ai veicoli più inquinanti, ovvero i mezzi a benzina Euro 0-1-2 e diesel Euro 0-1-2-3. La fascia oraria in cui il capoluogo sarà interdetto ai veicoli sopra indicati sarà dalle ore 9:00 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 19:00.

La misura è stata resa necessaria da ben 29 sforamenti dei livelli di polveri sottili, a un passo dal limite annuale fissato a 35. L’ordinanza, firmata dal sindaco Ciampi, prevede inoltre anche il divieto di abbruciamenti, cioè appiccare il fuoco a sterpaglie e residui vegetali. L’Amministrazione comunale di Avellino, nonostante le forti critiche di una buona parte della cittadinanza, ha preferito mettere in primo piano la salvaguardia della salute, evitando così di applicare la misura nel periodo natalizio e penalizzare, quindi, in maniera importante i commercianti. L’ordinanza, infine, non sarà in vigore nei giorni 1-2-3 novembre prossimi, cioè a ridosso della ricorrenza della commemorazione dei defunti.

Il sindaco di Atripalda, Giuseppe Spagnuolo, finora ha deciso di non seguire l’esempio del collega di Avellino, nonostante i ripetuti inviti ad uniformarsi da parte degli amministratori del capoluogo, considerando che le polveri sottili non conoscono confini geografici, soprattutto in zone estremamente trafficate. Un esempio? Basti pensare alle condizioni di via Appia, perennemente intasata.

E, a proposito di polveri sottili, non possiamo non ricordare che l’intera città sta aspettando ancora la pubblicazione dei dati raccolti ed elaborati dalla centralina di monitoraggio della qualità dell’aria installata sul tetto della Masi lo scorso 4 febbraio dall’Arpac. La centralina, che fu richiesta dal consigliere Vincenzo Moschella nell’ ottobre 2017, cioè un anno fa, è stata in funzione per 60 giorni e si pensava, considerata l’emergenza ambientale in corso, che la diffusione dei dati sarebbe avvenuta in tempi brevi. Ed invece, a distanza di sei mesi, ancora tutto tace.

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Redazione