
Fenomeno del “terremoto fantasma”: cos’è e come si manifesta dopo scosse sismiche - Ilsabato.com
La percezione di scosse sismiche in assenza di un reale evento terremotale è un fenomeno conosciuto come “terremoto fantasma”. Descritto per la prima volta nel 2020 a seguito dei terremoti a Zagabria, questo fenomeno sta attirando l’attenzione di medici e psicologi, che cercano di comprendere le sue cause e manifestazioni. Recentemente, diverse persone in Italia, in particolare nei Campi Flegrei e in Calabria, hanno riferito di esperienze simili. Analizziamo i dettagli di questa illusione, le sue caratteristiche e le possibili spiegazioni scientifiche.
Origine e manifestazioni del fenomeno
Il “terremoto fantasma” è stato osservato per la prima volta durante i terremoti che hanno colpito Zagabria nel 2020. Il 22 marzo di quell’anno, la città ha subito scosse significative, seguite da una cascata di temuti eventi minori. Nonostante i danni a strutture e case, il numero di feriti è stato contenuto. Questo evento ha scatenato ansia e paura tra la popolazione, su cui ha avuto un impatto psicologico notevole.
Le persone colpite dal “terremoto fantasma” segnalano di percepire improvvisi tremori o vibrazioni del suolo, anche quando non avviene alcun evento sismico. Queste sensazioni possono verificarsi in ogni momento della giornata, talvolta portando a bruschi risvegli notturni. Chi sperimenta questo stato riporta anche una forte sensazione di panico e preoccupazione. Si osservano spesso sintomi di ansia persistente, insonnia e preoccupazione per la possibilità di tremori futuri. Ciò può portare a un livello di allerta elevato, con comportamenti di monitoraggio eccessivo per eventuali tremori.
Nelle settimane e nei mesi successivi a tali eventi sismici, molte di queste sensazioni possono attenuarsi, ma possono comunque persistere in alcune persone per un periodo prolungato. La risposta psicologica a eventi traumatici, come un terremoto, può quindi manifestarsi in modi inaspettati, creando un circolo vizioso di ansia e allerta.
Manifestazioni psicologiche e fisiche
Le esperienze di chi avverte il “terremoto fantasma” variano notevolmente, ma alcune caratteristiche comuni sono emerse dai rapporti dei pazienti. La maggior parte riferisce una sensazione illusoria di movimento del suolo e vibranti oscillazioni degli oggetti nelle proprie abitazioni. Queste illusioni tattile si manifestano sia di giorno che di notte, accentuando il disagio fisico e psicologico.
Le persone affette da questo fenomeno possono anche manifestare ansia intensa, che può sfociare in veri e propri attacchi di panico. Alcuni chiudono gli occhi in preda al terrore, avvertendo il timore di impazzire o di non poter distinguere la realtà da falsi segnali. I sintomi più gravi includono nausea e instabilità motoria, eventi comparabili alla cinetosi, ma privi di un movimento fisico reale a giustificarli. Non è raro che le persone inizino a modificare le proprie abitudini quotidiane in risposta a queste esperienze, ad esempio evitando di svolgere attività potenzialmente rischiose, come fare la doccia o stare in balcone. I cambiamenti possono estendersi a una continua vigilanza nei confronti di eventuali segnali di terremoto.
Il fenomeno del “terremoto fantasma” sembra manifestarsi in modo più intenso nei periodi immediatamente successivi a eventi sismici, per poi diminuire nel tempo, una volta ristabilita una certa normalità nelle dinamiche quotidiane e sociali.
Ricerche e possibilità neurobiologiche
La spiegazione del perché alcune persone percepiscano il “terremoto fantasma” è ancora un campo di studio aperto e complesso. Le ricerche in corso suggeriscono che il fenomeno potrebbe derivare da un’iperattivazione degli centri cerebrali legati alle emozioni. Tra queste aree, l’amigdala gioca un ruolo cruciale nella risposta del cervello agli stimoli ambientali e nella gestione delle emozioni.
Quando una persona è esposta ripetutamente a scosse sismiche, il cervello può entrare in uno stato di allerta costante, creando una sorta di “sensibilità” eccessiva agli stimoli ambientali. In questo contesto, anche minime vibrazioni o rumori possono essere interpretati come segnali di allerta, generando la sensazione di un evento sismico, e quindi attivando la risposta di paura. Si tratta di un meccanismo psicologico attuato in modo automatico, privo di consapevolezza razionale.
Attualmente, non esistono studi solidi che confermino definitivamente questa correlazione, ma sono in corso approfondimenti nel settore neurobiologico. L’obiettivo è comprendere meglio questo fenomeno, le sue origini e come le influenze ambientali e psicologiche possano influenzare la salute mentale in conseguenza di eventi sismici. La speranza è di trovare soluzioni che possano alleviare le sofferenze di chi vive esperienze sismiche, anche quando non si verificano terremoti reali.