Fine vita in discussione: il confronto tra le Regioni italiane prende piede - Ilsabato.com
Il complesso tema del fine vita è pronto a occupare il tavolo della Conferenza Stato-Regioni, con l’obiettivo di trovare un approccio comune tra le diverse realtà locali italiane. La notizia è stata diffusa dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha confermato recenti colloqui con il coordinatore Massimiliano Fedriga. Quest’ultimo ha sottolineato l’importanza della questione, considerandola delicata e suscettibile di divergenze in base alle sensibilità individuali.
Il presidente Fontana ha rivelato che nella prossima riunione della Conferenza, programmata non per la settimana ventura ma per la successiva, il tema del fine vita sarà ufficialmente inserito all’ordine del giorno. Secondo Fedriga, l’argomento verrà trattato dalla Commissione, evidenziando la necessità di un dialogo costruttivo. Il coordinatore ha chiarito che non ci si aspetta di giungere a una posizione definitiva che spinga verso il “sì” o “no”; il vero obiettivo sarà esplorare il contesto legislativo attuale. Dopo una recente sentenza, le Regioni sono motivate a trovare modalità coordinate per affrontare il tema.
La discussione in corso coincide con una decisione significativa da parte del collegio di garanzia statutaria della Regione Toscana, che ha stabilito che la legge sul fine vita, approvata il 12 febbraio, non violi alcuno statuto regionale. Per la Toscana, questa è la prima normativa in Italia a definire chiaramente modalità e tempistiche per accedere a pratiche di fine vita, a seguito di un’iniziativa popolare portata avanti dall’associazione Luca Coscioni. Dopo l’approvazione della legge, un gruppo di partiti del centrodestra ha presentato ricorso contro la legge, chiedendo un’analisi della sua conformità rispetto alla mancanza di una legislazione statale unitaria.
La recente decisione del collegio statale toscano ha liberato la normativa dall’impasse che ne bloccava l’attuazione, consentendo ora al presidente della Giunta, Eugenio Giani, di firmarla per la promulgazione. Giani ha espresso soddisfazione per l’esito favorevole, affermando di sentirsi sicuro del responso. Anche il presidente del Consiglio toscano, Antonio Mazzeo, ha accolto con favore la decisione, rimarcando che le Aziende sanitarie locali sono ora autorizzate a formare le commissioni necessarie, assicurando così percorsi chiari e rispettosi per coloro che avvalorano tali diritti.
Filomena Gallo e Marco Cappato, esponenti dell’associazione Luca Coscioni, hanno invitato le altre Regioni a seguire l’esempio della Toscana, sottolineando che la decisione presa oggi deve fungere da stimolo per rimettere in discussione il tema del fine vita a livello regionale. Contrariamente, il centrodestra toscano, che ha sollevato il ricorso, continua a enfatizzare l’illegittimità costituzionale della legge, sostenendo che il vero problema non risieda nella conformità allo statuto ma piuttosto nella sua legalità rispetto alla Costituzione.
Questa dialettica tra le varie posizioni politiche e gli sviluppi normativi in corso promettono di rendere il dibattito sul fine vita in Italia un tema centrale, tanto a livello locale quanto nazionale, con implicazioni significative per tanti cittadini.