Si è spenta serenamente la 102enne signora Troncone. I funerali si svolgeranno lunedì mattina alle 10:00. Il ricordo di Raffaele La Sala
Se ne va, la signora Gemma Troncone, serenamente e si consegna, con il garbo e la dolcezza che ne ha segnato la vita, alla storia pubblica della nostra Città. Era nata il 5 settembre 1913, sedicesima della numerosa prole dell’artista e fotografo Raffaele Troncone (Atripalda1868-1953) e di Tommasina Amatucci, ‘a ritrattista (Atripalda 1880-1953), ed aveva cominciato già bambina a ritagliarsi un ruolo nell’attività di famiglia. Era presente quando si trattava di scattare primi piano di ragazze da marito ed eleganti signore con sapienti ritocchi a pettinature e vestimenti, o di allestire vere e proprie sedute di posa, con sfondi e scenografie. Ma si era rivelata una collaboratrice preziosa anche nelle esterne, testimone di veri e propri reportage, nello Specus Martyrum con Leopoldo Cassese e poi anche nella tomba a camera a via Tufara quando -ricordava con affascinante lucidità – aveva fatto luce con una lanterna a petrolio (erano i primi anni ’30) e …insomma, bastava chiedere… invece delle costose e non conclusive indagini geoeletriche di un paio d’anni fa; o quando aveva occultato i preziosi obiettivi cinematografici, per salvarli dalle razzie di guerra nel ‘43. Era stato il fratello Manfredi a sollecitare l’acquisto della prima macchina da proiezione ed i Troncone avevano cominciato in casa l’avventura del cinema, nell’atelier di borgo nazionale (poi via Roma 48), attaccato alla chiesa di San Nicola. Ma Raffaele intuì che la curiosità e la passione di Manfredi poteva diventare una nuova attività imprenditoriale. Nel 1921-22 era un azzardo, una scommessa: ma quando aveva ottenuto da un entusiasta sindaco Sabino Mottola (e con i voti unanimi del Consiglio) il salone del palazzo Comunale “per uso cinematografico” la scommessa poteva dirsi vinta. Raffaele aveva 53 anni, era stato eletto consigliere comunale, era un artista consacrato, autore di delicati acquerelli e ritratti, riconosciuto e premiato. La disponibilità del salone municipale, la “sala dei comizi”, era stata ribadita e prorogata a fronte di un fitto di 60 lire mensili ed a “condizione che resti sempre a disposizione del Comune allorquando se ne presentasse l’occasione”. Ma di una prima vera sala cinematografica si potè parlare solo dopo il trasferimento nel palazzo della Dogana dal 1 settembre 1925 e Gemma era lì, alla cassa, il posto che avrebbe tenuto almeno per un trentennio. La prodigiosa freschezza dei suoi ricordi, nitidi fino alla fine, il gusto della narrazione avevano suscitato curiosità ed entusiasmo in una piccola troupe di giovani cinefili (regista, tecnici della sonorizzazione e del montaggio, fotografi) che l’anno scorso aveva esplorato la nostra città in cerca di scorci e di testimonianze per raccontare anche il nostro ‘Nuovo Cinema Paradiso’. Il materiale girato e montato acquista oggi, mentre una perseverante memoria ci restituisce il dolcissimo sorriso di Gemma.
I funerali si svolgeranno lunedì, 16 novembre, alle ore 10:00, muovendo da via Cassese 2 e proseguendo per la Chiesa del Carmine. Condoglianze alla famiglia, alla figlia Franca, ai nipoti Rocco e Gemma ed a tutti i parenti.
(raffaele la sala)