Disposta la chiusura dell’area fieristica fino al prossimo 12 giugno. Il consigliere Antonacci: «Ci dispiace, ma un mese di maggio così freddo e piovoso non si era mai visto»
Dopodomani, giovedì 30 maggio, il mercato settimanale non si svolgerà. E quasi certamente neanche giovedì 6 giugno. Con un provvedimento reso noto poche ore fa, infatti, i responsabili dell’Ufficio tecnico comunale hanno disposto la chiusura al pubblico di Parco delle acacie fino a mercoledì 12 giugno scrivendo che “per consentire i lavori di messa in sicurezza delle aree interne al parco si rende necessario disporne la chiusura al pubblico a salvaguardia della pubblica incolumità”. E i Vigili urbani stanno affiggendo gli avvisi per informare l’utenza.
A spiegare più nel dettaglio le motivazioni che, contrariamente alle intenzioni, hanno reso necessario disporre la chiusura del parco ininterrottamente fino al prossimo 12 giugno e, quindi, la sospensione del mercato settimanale per uno se non due giovedì, è il consigliere delegato Salvatore Antonacci: «Il provvedimento di chiusura è stato dettato dalle avverse condizioni meteorologiche che, purtroppo, ci stanno impedendo di portare avanti l’intervento rispettando il programma immaginato e che non prevedeva alcuna sospensione del mercato. Ci dispiace, ma erano forse 50 anni che non si registrava un mese di maggio così freddo e piovoso mentre i lavori che stanno interessando il parco necessitano di un clima più stabile e favorevole. Confidiamo, però, che nei prossimi giorni la ditta incaricata, che sta svolgendo con grande dedizione il proprio lavoro, riesca ad imprimere una accelerazione e che si possa consentire la riapertura temporanea del parco almeno per lo svolgimento del mercato di giovedì 6 giugno. Viceversa, se persisterà il clima avverso di questi giorni, da considerarsi davvero un evento meteorologico più unico che raro, valuteremo il da farsi».
Consigliere, che tipo di intervento sta interessando il parco e perché c’è bisogno che resti chiuso per altri quindici giorni?
«I lavori consistono sostanzialmente nel riparare le parti di pavimentazione più rovinate attraverso la posa di un tappetino bituminoso estremamente resistente. Il problema principale, però, è rappresentato dai pozzetti, che sono esattamente 96, che a causa del continuo passaggio di mezzi pesanti sono sprofondati e, quindi, vanno ad uno a uno riportati in quota. E questa operazione non può essere interrotta perché è necessario attendere i tempi di presa del cemento prima di stendere il tappetino. Di conseguenza in questo momento la pavimentazione del parco non offre le necessarie condizioni di sicurezza per consentire lo svolgimento del mercato».
E a questo punto che tempi immaginate?
«Premesso che le previsioni meteo per i prossimi giorni non inducono all’ottimismo, abbiamo tutta l’intenzione di terminare i lavori il prima possibile perché c’è la possibilità di recuperare anche la parte di finanziamento, pari a circa 30mila euro, andata persa per il ribasso praticato dalla ditta aggiudicataria e destinarla ad allargare l’intervento in atto anche a parti di pavimentazione inizialmente non previste».