L'Editoriale

GIUDIZI SU BINARI PARALLELI

Si svolgerà il prossimo 17 marzo la prima udienza della causa civile che il consigliere comunale Domenico Landi, assistito dall’avv. Paolo Spagnuolo, dopo l’esito negativo dell’incontro conciliatorio obbligatorio, ha intentato nei confronti del sottoscritto ritenendosi diffamato dalla pubblicazione sul nostro sito internet della notizia del suo coinvolgimento nell’inchiesta condotta dalla Procura di Como tesa ad accertare l’esistenza di una organizzazione internazionale finalizzata al riciclaggio, alla truffa e all’attività abusiva di raccolta collettiva di denaro.

Il consigliere comunale Domenico Landi chiede, in sostanza, la somma di 24mila euro a titolo di risarcimento dei danni derivanti dalla pubblicazione del suo nome nell’articolo con il quale, agli inizi di agosto del 2018, traendo spunto da un comunicato stampa della Guardia di Finanza, fu data notizia della richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Como per una serie di indagati, fra i quali compariva Landi, nonostante il nome del già assessore alle finanze del Comune di Atripalda apparisse anche sui principali siti provinciali di informazione (Il Mattino, Ottopagine, Irpinia Oggi, solo per citarne alcuni) mentre su altre testate, alcune anche nazionali, veniva comunque pubblicata la notizia del coinvolgimento di un consigliere comunale di Atripalda. E nonostante anche la telefonata, avvenuta prima della pubblicazione dell’articolo, attraverso la quale il consigliere Landi fu raggiunto allo scopo di raccogliere la sua versione dei fatti oppure un commento rispetto alle accuse che gli venivano mosse e che sarebbero state riportati nello stesso articolo, se, invece, non avesse preferito non rilasciare dichiarazioni preannunciando la diffusione di un comunicato stampa non appena il suo penalista (l’avv. Gaetano Aufiero) fosse rientrato dalle ferie, cosa che avvenne dopo qualche giorno trovando ampia ospitalità sul nostro sito internet.

Pur attendendo con assoluta serenità l’esito del giudizio in cui siamo stati citati dal consigliere Domenico Landi per il tramite dell’ex sindaco e suo attuale capogruppo consiliare prima ancora che legale di fiducia, Paolo Spagnuolo, non possiamo non percepire l’iniziativa giudiziaria come pretestuosa e spregiativa, se non come un’aggressione del diritto di cronaca, convinti di riuscire a dimostrare l’assoluta correttezza morale e professionale del nostro operato, esercitato nell’interesse esclusivo sia dei cittadini atripaldesi che avevano tutto il diritto di sapere chi fosse il consigliere comunale indagato, fra l’altro titolare nel recente passato di delicati incarichi gestionali relativi all’assessorato alle finanze ed ai tributi del Comune di Atripalda, sia degli altri consiglieri comunali indistintamente coinvolti dalle notizie riportate dalla stampa provinciale e nazionale.

Una vicenda, la nostra, che viaggia su un binario parallelo a quello su cui viaggia il procedimento penale che vede coinvolto il consigliere Landi e che proprio nei giorni scorsi ha visto la Procura di Avellino confermare le accuse agli indagati già avanzate dalla Procura di Como e di cui abbiamo puntualmente dato conto.

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Gianluca Roccasecca