Giuseppe Conte critica il piano di riarmo: "Serve una spesa più oculata per la difesa europea" - Ilsabato.com
La questione della difesa europea e degli investimenti militari continua a generare dibattito. Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha espresso le sue preoccupazioni durante un incontro con i giornalisti della stampa estera riguardo alla manifestazione in programma, voluta da Michele Serra. L’incontro ha messo in luce le diverse posizioni politiche e le ambiguità che, secondo Conte, caratterizzano l’attuale scenario europeo.
Giuseppe Conte ha sottolineato che la manifestazione di domani è partita con buone intenzioni, ma ora è inquinata da esponenti politici che desiderano un aumento del riarmo. In questo contesto, il leader M5S ha evidenziato la difficoltà di trovare una posizione chiara in un dibattito che sembra includere sia sostenitori della guerra che pacifisti convinti. Secondo Conte, approcci così contraddittori non possono coesistere, creando una situazione di confusione. L’europeismo di Conte è fortemente influenzato dalla sua critica alle divisioni all’interno dell’Unione, che ostacolano l’unità necessaria per affrontare il conflitto con la Russia.
Durante l’incontro, Conte ha riportato i dati degli aumenti della spesa per la difesa effettuati negli ultimi tre anni. Ha affermato che il Movimento 5 Stelle, pur essendo visto come un partito pacifista, ha incrementato le spese militari di 2,7 miliardi, portandole all’1,4% del PIL italiano, ancora lontano dal 2% concordato nel 2014. Questo aumento è stato fatto con l’idea di razionalizzare gli investimenti, piuttosto che semplicemente aumentare le spese senza criterio. Conte ha messo in guardia sull’importanza di non disperdere risorse e di investire in modo oculato e strategico per garantire non solo la sicurezza, ma anche la coesione sociale tra i cittadini.
Un focus particolare è andato al piano ReArm, proposto a livello europeo. Conte ha espresso forti riserve riguardo a questa iniziativa, definendola una reazione istintiva e poco ragionata. Secondo lui, non tiene conto della necessità di una difesa comune e di politiche coordinate tra i vari Stati membri dell’Unione Europea. L’incremento dell’arsenale militare di ciascun Stato, senza un piano condiviso, non è visto come una strategia sostenibile per affrontare le sfide attuali. Conte ha sostenuto che un simile approccio non solo aggrava il deficit di leadership politico, ma apre la strada a investimenti inefficaci e disorganizzati, negando la possibilità di realizzare un vero progetto di difesa comune.
Il leader del M5S ha evidenziato l’importanza di razionalizzare gli investimenti in difesa, sottolineando la necessità di una strategia unificata che permetta di ottimizzare le risorse. Conte ha avvertito che l’atteggiamento attuale dell’Unione Europea, incentrato sull’aumento della spesa senza visione strategica, non farà altro che creare ulteriore confusione. Non basta spendere di più; occorre pianificare in modo efficace per rafforzare non solo la sicurezza, ma anche il tessuto produttivo europeo. La questione quindi non si riduce a quanto si spende in armi, ma a come si utilizza ogni euro, ponendo l’accento su una programmazione che possa portare a vantaggi anche sociali e economici per i cittadini europei.
Queste dichiarazioni di Conte evidenziano la complessità del tema e la necessità di un dibattito più aperto e trasparente su come l’Unione Europea possa affrontare le sfide della difesa, promuovendo soluzioni collaborative e ben ponderate.