Il cedro secolare di Palazzo Caracciolo escluso dall’Atlante regionale degli alberi monumentali


Il volume pubblicato pochi giorni fa raccoglie duecento esemplari censiti nelle cinque province campane (quaranta in Irpinia)

Il cedro del Libano o dell’Himalaya ha una circonferenza superiore ai 5 metri

Sia o no un cedro del Libano o dell’Himalaia, il bellissimo monumento naturale nel parco di Palazzo Caracciolo domina il centro antico di Atripalda.

Da bambini ci affascinava la sua solennità un po’ misteriosa, specialmente d’inverno piegato dalla neve, dal terrazzo della famiglia Tomasetti (con Antonio, compagno… di giochi e di studi). Fino allo schianto rovinoso che ce lo restituì ferito nella sua austera dignità. Da allora in poi il cedro fu confinato nel luogo non luogo, misterioso e incantato del progressivo degrado di un Palazzo Ducale offeso dal tempo, dai terremoti e dalle ricorrenti calamità, oggetto di lunghi contenziosi amministrativi. A quali è sopravvissuto, invece, grazie alla caparbietà del consigliere delegato alla cultura, Raffaele Barbarisi, al quale riuscì l’impresa, attraverso generose donazioni degli eredi, (altre volte tentata, senza successo, anche da me medesimo) di acquisire al patrimonio pubblico la proprietà di palazzo, parco ed alberature.

La monumentale vetustà del cedro di palazzo Caracciolo, era stata anche riconosciuta e formalizzata in una relazione del Corpo Forestale dello Stato del 1982 Diego Infante, che svolge una costante e meritoria azione di censimento e monitoraggio del patrimonio arboreo regionale con esperti nazionali e volontari (e tra questi Fernando Bonazzi, Daniele Carpenito, Cinzia Spiniello scusandomi con gli altri) scriveva sul gruppo facebook “Alberi monumentali della Campania”: “Sì, confermo è un cedro deodara (deva-dara), l’albero degli dèi, presente in natura sulla catena himalayana. Fu segnalato dal CFS nel 1982, all’epoca aveva una circonferenza superiore ai 5 metri. Anche i platani mi sembrano notevoli: sicuramente oltre i 4 metri di circonferenza. Comunque ho parlato pochi giorni fa con il sindaco. A fine agosto potrebbe conferirci l’incarico per censimento e relativa monumentalizzazione”. 

Il fatto è che nel recentissimo ultimo volume pubblicato dalla Regione Campania solo alcuni giorni fa, del nostro Cedro (che sopravvive in un elenco del 2014, al link https://www.molisealberi.com/regione-campania-elenco-degli-alberi-monumentali-censiti-dal-c-f-s/) non rimane traccia. Immagino che, per la nota intensa attività di contenimento del contagio…, nessuno al Municipio ci ha pensato più. Con una disinvolta sottovalutazione delle conseguenze anche pratiche… su itinerari turistici (perché finirà questa benedetta pandemia, prima o poi) e su eventuali finanziamenti. Temo che dovremo parlarne ancora.

Raffaele La Sala

(C) RIPRODUZIONE RISERVATA



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