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Il Comune si oppone all’installazione di nuove insegne e la concessionaria va in tribunale

Impugnato al Tar di Salerno il diniego degli uffici, il sindaco corre ai ripari e nomina difensore dell’ente l’esperto amministrativista Donato Pennetta, sforando il tetto delle parcelle legali

La segnaletica pubblicitaria è palesemente fuori norma

La gestione della cartellonistica pubblicitaria sul territorio comunale finisce davanti al Tribunale amministrativo regionale di Salerno. La Ipas Spa, la società che dal 2015 è titolare di una concessione novennale di fornitura, installazione, gestione e manutenzione di elementi di arredo urbano pubblicitario, ha impugnato la risposta firmata dal comandante della Polizia municipale e dal responsabile del settore Urbanistica alla richiesta di installazione di 12 portali pubblicitari e 6 pre-insegne nel centro abitato di Atripalda. 

I due funzionari comunali hanno contestato all’Ipas Spa di aver formulato la richiesta in violazione del Codice della strada, del Regolamento di esecuzione dei lavori e del Piano generale degli impianti pubblicitari, decidendo di sospendere ogni determinazione fino al completamento dell’attività di sostituzione e ricollocazione delle attuali pre-insegne da parte dell’Amministrazione comunale. È di tutta evidenza, infatti, che la segnaletica commerciale appaia ormai da molti anni confusa, disordinata e obsoleta, in molti casi in evidente violazione del Codice della strada e che necessiti, appunto, di un riordino complessivo, a quanto pare già programmato. 

La giunta comunale, nel frattempo, considerando pretuestose ed infondate le argomentazioni dell’Ipas, ha stabilito di resistere nel giudizio promosso dalla società di San Mauro Torinese con filiali a Napoli e Caserta ed il sindaco Giuseppe Spagnuolo ha conferito incarico legale – anche se il relativo decreto non è stato pubblicato all’albo pretorio del Comune –  all’avv. Donato Pennetta, amministrativista di fama, per un importo di oltre 3.600 euro, di un terzo superiore al tetto delle parcelle legali fissato nel 2012 e votato anche dall’attuale sindaco. La questione, infatti, si presenterebbe particolarmente scivolosa perché la concessione è un vero e proprio contratto pubblico che, nel caso in cui venisse violato, espone il concedente (il Comune di Atripalda) al risarcimento dei danni di natura civilistica oltre che al pagamento delle spese legali.

La Ipas Spa ha ottenuto la concessione dopo aver partecipato ad una gara offrendo un corrispettivo annuo di 5.100 euro, provvedendo poi all’installazione della cosiddetta “panchina intelligente” in piazza Umberto I oppure ai due orologi stradali sia in piazza Umberto I che in piazza Garibaldi, sui cui però non si è mai notata alcuna pubblicità, tranne che nell’ultimo periodo sulla “panchina intelligente”. A conti fatti, dunque, la Ipas Spa avrebbe dovuto finora già aver corrisposto al Comune oltre 30mila euro a fronte di un residuale sfruttamento degli spazi pubblicitari, una cifra più che sufficiente probabilmente a finanziare il riordino delle pre-insegne.

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Gianluca Roccasecca