La corale polifonica tedesca, composta interamente da giovani, ha eseguito brani che investivano diversi generi musicali. Peccato per chi non c’era
Si è tenuto venerdì sera nella chiesa di Sant’Ippolisto il concerto del coro della Edertschule Frankenberg promosso dall’Istituto di cultura germanica di Avellino e fortemente voluto dall’ambasciata tedesca per ricordare i trent’anni dalla caduta del muro di Berlino.
La corale polifonica, composta interamente da giovani, era diretta dal maestro Matthias Muller che di volta in volta, aiutato da un’interprete, spiegava i brani che sarebbero stati eseguiti e la tematica che ne era alla base.
Una scelta davvero molto varia di canti sacri e non che investivano diversi generi musicali. Si è passati quindi dal pop al gospel senza dimenticare i classici della musica sacra italiana come “Il Cantico delle Creature” eseguito in una versione mista italo-tedesca.
Una versatilità che non ha inficiato minimamente l’importanza dei temi trattati: il coraggio e i sentimenti, la fortuna, la bellezza, l’unità e le esperienze traumatiche dei rifugiati siriani giunti in Germania fra il 2012 e il 2015.
Al termine di questa esperienza di dialogo internazionale resta però l’amarezza di un pubblico numericamente scarso che non ha certamente contribuito a rendere l’importanza dell’evento.
Sara Luciano