
Il delitto di Pordenone: dieci anni fa l'omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone - Ilsabato.com
Il 17 marzo 2025 segna il decimo anniversario di un tragico evento che ha colpito la città di Pordenone: l’omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone. I due giovani fidanzati furono uccisi a bordo della loro auto in un parcheggio, presso il Palasport di via Interna, mentre attendevano di entrare in palestra. Questo articolo ricostruisce i dettagli di quel drammatico episodio, l’evoluzione delle indagini e la memoria di una tragedia che continua a suscitare emozioni nella comunità.
Il duplice omicidio nel parcheggio di via Interna
Era la serata del 17 marzo 2015 quando, alle ore 19.47, Teresa Costanza e Trifone Ragone furono uccisi con colpi di pistola. I due stavano nel parcheggio vicino alla palestra dove si allenavano, quanto il loro sogno di una vita insieme venne interrotto in modo brutale. A dieci anni dall’accaduto, il Messaggero Veneto ha riportato che il luogo dell’omicidio non è dimenticato: diverse persone continuano a lasciare fiori e oggetti in memoria dei due giovani, evidenziando il profondo dolore che la loro scomparsa ha lasciato nella comunità.
L’identificazione e la condanna di Giosuè Ruotolo
Le indagini hanno condotto all’individuazione di Giosuè Ruotolo, l’unico colpevole della tragedia. Ruotolo, un trentenne come le vittime, è stato condannato a vita, in seguito a prove raccolte dal nucleo investigativo dei Carabinieri di Pordenone. L’ex militare campano, che aveva aspirazioni di entrare nella Guardia di Finanza, era anche un ex compagno di Trifone. Durante le udienze, è emerso che Ruotolo nutriva sentimenti di rabbia e gelosia.
La ricostruzione della serata fatale è stata agevolata dalle telecamere presenti nella zona, che mostrarono la sua auto. Durante il processo, un testimone chiave, un runner di nome Maurizio Marcuzzo, ha confermato di avere visto Ruotolo nel momento in cui si stava consumando il delitto. Inoltre, la scoperta dell’arma del delitto, rinvenuta mesi dopo nel laghetto del parco San Valentino, ha fornito ulteriori conferme rispetto al coinvolgimento del giovane.
Elementi chiave nelle indagini
Le indagini hanno rivelato diversi elementi compromettenti, tra cui cancellazioni sospette su telefoni e computer di Ruotolo. Gli investigatori hanno anche scoperto un alibi non verificabile e un comportamento che indicava un’imboscata premeditata. A peggiorare ulteriormente il quadro, sono stati trovati messaggi molesti inviati a Teresa tramite un profilo Facebook anonimo, creato dallo stesso Ruotolo in collaborazione con la fidanzata Maria Rosaria Patrone. Ogni prova ha contribuito a tessere un quadro inquietante, evidenziando un’ideazione criminale complessa.
La comunità di Pordenone, bolletta dall’eco di quel giorno di marzo, continua a ricordare la coppia scomparsa troppo presto. Il dolore per la loro perdita e la giustizia finalmente ottenuta con la condanna di Ruotolo presume che il ricordo delle vittime rimanga vivo nel cuore degli abitanti.
La soletta tragicità di tale evento chiede alla città e a tutti i suoi abitanti di non dimenticare, di continuare a riflettere sugli eventi che hanno segnato profondamente il tessuto sociale. La memoria di Teresa Costanza e Trifone Ragone continuerà a vivere, non solo attraverso le indagini, ma anche tramite il ricordo collettivo di chi ha vissuto questo dramma.