Rimanere informati su questo virus, specialmente in un contesto globale in cui i viaggi internazionali possono facilitare la diffusione
Un agente patogeno altamente virulento, noto per causare la febbre emorragica, una malattia infettiva grave e potenzialmente letale. Identificato per la prima volta negli anni ’60 in Germania e in Uganda, il virus è stato associato a epidemie in diverse regioni dell’Africa subsahariana, in particolare in Uganda, Repubblica Democratica del Congo e Gabon. Questo articolo esplorerà i sintomi, le modalità di contagio e le attuali opzioni di cura per il virus, oltre a un recente presunto caso ad Amburgo.
Recentemente, l’attenzione è stata attirata su un presunto caso ad Amburgo, in Germania. Un giovane studente di medicina, insieme alla sua fidanzata, ha iniziato a manifestare sintomi compatibili con la malattia mentre si trovava su un treno ad alta velocità proveniente da Francoforte sul Meno. Gli accertamenti hanno rivelato che il ragazzo era appena tornato dal Ruanda, dove si era occupato di un paziente affetto dal virus.
I sintomi del virus
L’infezione da virus Marburg inizia con un esordio improvviso di sintomi simili a quelli dell’influenza. Tra i sintomi iniziali più comuni si riscontrano:
- Febbre alta (39-40°C)
- Brividi
- Mal di testa intenso
- Dolori muscolari
- Artralgie
- Malessere generale
Questi sintomi possono rapidamente progredire verso condizioni più gravi. Se non trattata, l’infezione può evolvere in una fase critica circa dal terzo giorno dopo l’insorgenza dei sintomi, con la possibilità di sviluppare:
- Diarrea grave
- Nausea
- Vomito
- Eritema cutaneo maculo-papuloso
Le forme più gravi della malattia possono includere complicazioni come ittero, perdita di peso rapida, orchite e pancreatite. La mortalità è alta e può avvenire nel giro di pochi giorni a causa di shock cardiocircolatorio e emorragie interne.
Il virus Marburg si trasmette attraverso il contatto diretto con fluidi corporei di persone infette, come sangue, sudore, saliva e secrezioni. La trasmissione può avvenire anche attraverso il contatto con oggetti contaminati, come lenzuola o attrezzature mediche. È importante notare che i malati diventano contagiosi nelle fasi avanzate della malattia, quando i sintomi emorragici si manifestano.
Oltre alla trasmissione interumana, il virus può essere trasmesso anche dagli animali all’uomo. I pipistrelli della frutta, in particolare, sono considerati i principali serbatoi del virus Marburg. Gli esseri umani possono contrarre l’infezione attraverso il contatto diretto con il sangue o i tessuti di animali infetti, come scimmie o pipistrelli.
Attualmente non esiste un trattamento specifico per l’infezione da virus Marburg. La terapia di supporto è fondamentale e include:
- Reidratazione per contrastare la disidratazione causata dalla febbre alta e dalla diarrea.
- Trattamenti sintomatici per alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita durante il decorso della malattia.
La ricerca di vaccini e terapie antivirali specifiche è in corso, ma finora non sono stati sviluppati trattamenti efficaci. La prevenzione è cruciale, soprattutto nelle aree a rischio. Per evitare il contagio, è importante adottare misure igieniche rigorose, come:
- Lavarsi frequentemente le mani
- Evitare il contatto con persone malate
- Non manipolare cadaveri o oggetti potenzialmente contaminati